lunedì 13 gennaio 2020

Il sentimento per l'acqua



Acqua. Ci avete fatto mai caso? Solo il suono della parola, il solo fatto di pronunciarla o di sentirla - procura una sensazione che è contemporaneamente di sete e di desiderio.
Per lo meno, per te. Per lo meno, in italiano. Non sai come sia nelle altre lingue.

water, wasser, eau, voda, woda, agua, apă, вода, vesi, vann, vatten, vanduo, ūdens, νερό, uisce, uisge, víz, su...

Immagini che valga per tutte, a seconda di dove e come si sia formata la tua sensibilità sonora.



Proprio la presenza - abusata e sprecata - o invece l'assenza dell'acqua, è al centro delle vite dei protagonisti di questo romanzo di Maja Lunde: il secondo di una tetralogia sul clima e la catastrofe che abbiamo causato - e che ci si ritorce contro.

Anche qui, due storie si alternano, una in un presente che potrebbe essere il nostro; l'altra in un futuro non troppo lontano e che vorremmo non fosse il nostro, invece.
C'è la storia di Signe, anziana donna norvegese, che da giovane si mise a difendere le acque del fiume della cittadina dove era nata -  e a difendere il ghiaccio, che veniva tagliato ed esportato in posti come Arabia Saudita, Emirati, per farne cubetti  di ghiaccio da mettere nei cocktail e nei drink dei miliardari. Signe, in un lungo viaggio, ha portato un carico di casse di ghiaccio da Magnus, il suo compagno di un tempo, che si era piegato alle logiche dello sfruttamento.

C'è la storia di David e Lou, un padre e una figlia che - in una Francia meridionale inaridita e desertificata -  trovano rifugio in un grande centro dopo che un incendio ha devastato la zona dove vivevano. Qui, la convivenza con tanti altri rifugiati e la siccità esasperano i due, fino al ritrovamento di una misteriosa barca in un capanno vicino a quello che, ormai tanto tempo prima, era il letto di un fiume.

La barca e il ghiaccio sono il tratto di unione tra le due storie - c'è un aura magica, per come questo avviene - che rende molto piacevole e coinvolgente la lettura, nonostante il meccanismo di alternanza già noto dal primo romanzo - o forse, secondo te, anche grazie alla familiarità con questo meccanismo, che permette di concentrarsi sulle nuove storie senza dover decifrare il 'passo ritmico' del romanzo. Questo aspetto è stato criticato da altri - ma a te sembra un potenziale vantaggio, tanto più che qui le voci e i tempi sono solo due invece che tre. 

Lasci ai lettori il piacere di scoprire come le due storie si uniranno. Vale la pena dire  - per chiudere - che quel che muove ogni azione sono i sentimenti e le passioni - di amore o di rabbia, nelle loro varie sfumature -  e che l'eterogenesi dei fini crea una piacevole sorpresa: una lieve speranza, a dispetto di una realtà impoverita, depauperata, soffocante e sofferente - nella quale fa paura pensare di ritrovarsi a vivere.

Nessun commento:

Posta un commento

TUTTI POSSONO COMMENTARE, ANCHE IN FORMA ANONIMA! (EDIT 2018: HO CAMBIATO IDEA: ALMENO UN NOME IN FONDO AL COMMENTO E' GRADITO, PER NON DOVER RISPONDERE CON UN EHI, TU!). PER ANONIMO, SI INTENDE CHI NON E' ISCRITTO - PER QUALSIASI MOTIVO - AI FOLLOWER. Ma visto che è possibile il commento anche non iscritti, considero una forma di gentilezza scrivere almeno un proprio nome :) )

(EDIT 2 2018: qualsiasi messaggio che contenga pubblcità, promozioni, contenuti promozionali di carattere commerciale o finanziario, di qualsiasi tipo e genere, verrà immediatamente e automaticamente cancellato e gettato nel cestino dell'oblio. promoter avvisato...)

SE sei interessat* a seguire La Confidenza Lenta, prova a cercare l'elenco dei lettori fissi e a cliccare sul tasto azzurro 'segui' Dovrebbe permetterti di iscriverti, se ti fa piacere.

In alternativa, puoi lasciare un commento allo stesso post, quando viene condiviso sulla pagina Facebook della Confidenza, e segnalare se vuoi rivederlo ri-postato qui

Related Posts Plugin for WordPress, Blogger...