domenica 30 settembre 2018

Gli abitanti di Villa Borghese



... essere a Roma alla sera della vigilia della Giornata per la fine dello Specismo (nei prossimi giorni racconterai anche la tua esperienza):  di questa città dalle mille vite, dalla moltitudine di destini, non vuoi vedere monumenti né palazzi. Desideri incontrare, conoscere, guardare, i suoi abitanti. 
Ci sono molti più abitanti di quel che si è abituati a contare normalmente, dando per scontati che sian significativi solo loro (gli abitanti umani): cioè, gli abitanti animali. E gli abitanti vegetali.


 


 Sono in molti quelli che abitano negli spazi di Villa Borghese
Facilissimo relegare in un angolo negletto dei pensieri tutta la città percorsa da auto, tram, bus e metro, vitalizzata dalla energia elettrica e dal motore a scoppio.
Qui, negli spazi della Villa, al parco sembra bosco: un bosco popolatissimo.
Tu hai potuto vedere e incontrare, di sfuggita, solo una minima parte degli abitanti, tra quelli radunati sulle rive del lago col tempio di Esculapio.
Sono gli appariscenti uccelli che hanno catturato i tuoi occhi. Loro vivono in una dimensione che di fatto non avrebbe barriere né ostacoli. Sulle rive del lago, planano o spiccano il volo, beccano, cercano, oppure nuotano. Oppure - e questa è la situazione più precisamente notevole, straniante, significativa - rimangono fermi, in piedi o appollaiati, o sui sassi delle rive. Sostano e sembrano pensare pensieri per noi iraggiungibili. Meditano, forse - forse godono di pace e bellezza del luogo, come vogliono fare gli umani che ci vengono ogni giorno.


Non ci considerano, non ci guardano, né ci evitano, né ci temono.  Gli siamo del tutto indifferenti, o così sembra, perché continuano senza turbamenti le loro vite e le loro vicende, dove noi non abbiamo alcuno spazio. 
Noi, d'altro canto, giriamo intorno alle staccionate che circondano tutto il perimentro del lago, a impedirci di caderci dentro, o di invadere gli spazi dei volatili. Giriamo per non smettere mai di vederli, per seguire i loro movimenti e i loro voli e le loro nuotae, da sempre nuovi scorci di panorama. Che cosa - invece - pensiamo noi facendo questo? Forse siamo invidiosi, forse siamo curiosi, forse siamo ficcanaso.


Hai visto: corvi, merli, gabbiani, colombi, taccole, cornacchie, germani, gallinelle d'acqua, storni, forse un falco, e stormi di pappagallini verdissimi che  volavano in formazione. 
Tra di loro, sembrano condividere spazi e il tempo da vivere, non si contrastatano reciprocamente,  in quel momento che li guardi - né ti sembra che possano farlo in altri momenti.


Il loro essere lì è un mero esserci-lì;  che tu puoi, se vuoi, fermarti a guardare, sentendoti un po' come loro, chiedendoti quali siano i loro pensieri in quel momento. Forse, vorresti essere al posto loro.
















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