Per la Fine dello Specismo - il discorso di Francesca Chiara Fugazzi: l'unione delle presenze

foto di Marco Belfiore

Giornata Mondiale per la Fine dello Specismo – 

Roma 29/09/2018 

Intervento di Francesca Chiara Fugazzi

Oggi siamo qui per portare gli animali in città, in mezzo agli Homo Sapiens Sapiens. 

foto di Marco Belfiore

Gli uomini, animali umani, che pur avendo in orrore la violenza, hanno dichiarato una guerra continua, perpetua, martellante agli animali non umani, solo perché possono farlo e pensano di non poterne fare a meno. Per prepotenza tecnica. Per abitudine. Per inerzia. Per distrazione. 

Un massacro planetario di individui visti come oggetti, materia prima, prodotti. Individui, sì, senzienti, coscienti, unici ed irripetibili esattamente come noi - schiavizzati dallo specismo, secondo cui l'appartenenza a una specie diversa da quella umana giustifica lo sfruttamento e l’oppressione. Individui, fatti nascere unicamente per essere usati, ingabbiati, uccisi, squartati. 

Oggi siamo qui, uniti e indignati, per ribadire la nostra solidarietà ai popoli animali e, senza mezzi termini, la nostra lotta ad un sistema di dominio e di morte.

Abbiamo portato queste immagini per mostrare i loro volti e i loro occhi durante la prigionia che imponiamo loro. Abbiamo portato queste immagini per raccontare le loro storie. 

Milioni di storie. Miliardi di storie. Soffocate negli allevamenti, sulle linee di macellazione, nei carnieri dei cacciatori, negli istituti di ricerca, nelle reti da pesca, nei circhi, negli zoo, nei delfinari, e in tutti i luoghi in cui le loro esistenze, i loro desideri, la loro voglia di vivere, il tempo della loro vita, le loro comunità sono annullati. 

Così com’è annullata qualsiasi possibilità di convivenza paritaria con noi umani. Gli animali esistono per sé, esattamente come noi, sono soggetti della loro vita, non devono servire a nulla e a nessuno. 

E’ ora di frantumare il punto di vista che vede gli animali come da reddito, da carne, da latte, da pelliccia, da uova, da corsa, da laboratorio. Tutte condizioni alle quali si ribellano e resistono. Perché vogliono essere liberi. Come noi! 

Oggi scendiamo in piazza per dire che la loro lotta è la nostra lotta. Perché siamo animali. Come loro! Che non siamo qua per “veganizzare” il mondo, ma per parlare delle vittime. Che non ci accontenteremo di prodotti vegani, ma lotteremo per svuotare le gabbie. Che non siamo una fetta di mercato, ma un movimento di liberazione. 

E quello che chiediamo è un'uguaglianza profonda e autentica. Fra individui, a qualsiasi specie essi appartengano. Una cosa normale per una società che voglia definirsi civile, pacifica, avanzata. Cosa significa oggi umanità? E’ per questo che l’unione adesso è più che mai necessaria. Non solo l’unione delle presenze, ma anche quella delle menti, delle strategie, delle competenze per portare avanti nuove forme di lotta, sociale e politica, sempre più efficaci, costanti, ramificate, radicali. Vegan non basta, bisogna andare oltre. 

 Il tempo per la libertà e per la giustizia è ora.
 

immagine di Badger's Burrow