lunedì 25 febbraio 2019

Ricordi cani

Maika, Lisa e Chicco


Tanti ma tanti anni fa, quando eri poco più di un bambino, morì la tua prima cana, Bella. Il caso fortunato volle che tu fossi lì presente. Non te lo sei dimenticato mai più. Quando morì Bella, tu avesti questo pensiero folgorante, in modo del tutto naturale: "adesso è dentro nel mio cuore, in un posto sicuro, dove nessuno potrà mai raggiungerla per farle del male. è in una bella situazione ed è fortunata". Da ragazzino eri molto più coraggioso e netto di ora e avevi idee più chiare e decisioni più pronte.






C'erano poi stati, anni dopo, Ceto e Frufi - morti vicino a te, ma tu eri confuso, distratto e spaventato, tanto che era come se non fossi lì con loro.
Diversi anni dopo era arrivata Stella.
Stella era la tua prima bretonina epilettica: la epilessia fu uno shock per te, nei successivi dodici anni.
Stella era dolce e aveva le idee chiare, voleva vivere, era curiosa e intraprendente - anche se a modo suo, che era in ogni caso un modo calmo. Ti obbligò, una estate di diversi anni fa, a seguirla lungo un collina ligure ricoperta da un uliveto, perché lei voleva visitarlo e tu  no, così non ti rimase altro che seguirla, dapprima per farla tornare indietro - cosa che nemmeno accennò a fare, per fortuna! - poi, man mano, per seguirla tu stesso, fino in cima -  da dove la riportasti giù stanchissima, grazie all'autostop.
Quando arrivò Lisa, decisa e coraggiosa, Stella accettò le sue offerte di amicizia. Vissero insieme, da amiche più che complici e solidali, per alcuni anni. Ci poi un periodo stupendo, quando Stella e Lisa godettero della compagnia di Oscar, anziano breton sequestrato a un cacciatore: fu un apice, forse uno dei periodi più belli e assoluti della loro e della tua vita. Oscar fu una cometa, una meteora. Poi, anche Stella mancò, e Lisa ebbe a vivere da sola - anche se con altri cani.


Kikiuz/Chicca e Lisa


Stella ebbe dei gravi problemi respiratori, tu la portasti in clinica, dove però morì - dopo nemmeno due giorni. Morì da sola - tu non c'eri, eri in auto lungo la strada per arrivare da lei. Volevi riportarla a casa: non ti rimase che raccogliere il suo corpo.
Negli anni che son venuti dopo - hai immaginato spesso e a lungo il suo smarrimento: lei, infine, era da sola, in un luogo estraneo, con odori inquietanti. I suoi occhi scivolavano giù nella luce senza trovarti - ma soprattutto il suo naso, non trovava nell'aria appigli di te, che potessero rassicurarla. Tu stavi correndo da lei, ma lei non poteva saperlo. Così, è morta da sola, in un luogo estraneo.  



Lisa ha svolto la sua vita con non più Stella -  e tu eri il suo principale riferimento.  Ha viaggiato molto insieme  a te.

Salti un po' di tempo - dieci anni di viaggi, di esperienze, di gite, di nanne sui prati al sole, mai troppo pochi. Oltre che di traslochi e case temporanee. Tu però, in ciascuna, la primissima cosa che facevi, era ricreare l'ambiente di cucce per poter riposare. E Lisa te ne era grata e felice - così hai sempre voluto credere e sperare.

Vivevamo in questa casa da tre anni, una stabilità sconosciuta finora. Lisa per te era la tua casa, in verità, la tua realtà era incentrata su di lei, canina epilettica e allo stesso tempo coraggiosa.



La sua dipartita è stata veloce. Iniziata letteralmente da un minuto all'altro. Lei, con i suoi ultimi passi è andata in una stanza della casa - la camera - dove non era mai stata: è entrata, si è guardata intorno e si è sdraiata lì. Tu hai capito quel che stava accadendo. Subito, le hai preparato il giaciglio, morbidi lenzuoli e asciugamani puliti.
Poi, le sei solo rimasto vicino, accudendola, pulendola. Lei ha smesso di mangiare; ha smesso di bere. Questo, venerdì sera e notte. A parte una visita sabato mattina dal veterinario - che forse avresti anche potuto non fare (è stata comunque il compromesso tra stare esclusivamente a casa e andare in clinica) - non ci siamo più mossi. L'hai vista lentamente sbiadire, appianarsi. Appassire. Appannarsi. La guardavi, la accarezzavi, niente d'altro.  Eri attraversato da sentimenti contrastanti: paura e rassegnazione o accettazione; la consapevolezza netta che Lisa stava lasciando questo mondo e l'angoscia per la perdita, ma allo stesso tempo il sollievo e - esiti a scrivere così - la gioia di essere presente: lo avevi giurato, ti sei fatto la promessa - no, il voto - di non essere mai più lontano da un tuo cane quando sta per morire; e adesso eri nelle condizioni di poter assolvere la promessa, adempiere al voto.
Siete scesi insieme nell'incoscienza, a un certo punto ti sei assopito, a un certo punto hai visto le sue zampe distese, lunghe, lasche, come di chi - cpsì t'è sembrato - dorme rilassato;  poi il tocco di una sua zampina ti ha ben risvegliato. Era il momento, lo hai colto benissimo. Allora, non ti è rimasto da fare che baciarla, tenere la sua morbida testina, dirle ciò che dovevi - che rimane un segreto tra lei e me. Poi, tutto è finito.




Lisa ha affrontato sempre la vita, ne è sempre stata nel mezzo, nel pieno, anche in quei momenti estremi, che sono vita essi stessi, che ne fanno parte - sia pure se la vita sta evaporando. Lisa vive nella natura, cioè in questo fluire, ci nuota dentro, si lascia bagnare, si immerge, fino alla fine. Perciò affronta questo evento inevitabile e insormontabile; così è andata incontro alla morte, senza paura, anche se col desiderio di vivere - certo - conscia e cosciente e conspevole. Lo affronta, lo ha affrontato - così ti è sembrato - come quasi nessun umano - a parte Socrate - riesce mai ad affrontare, cioè privo del terrore del salto nel buio.

Che tu fossi lì, è la cosa più grande che potesse capitarti. C'è chi ti ha detto che è anche la cosa più grande che potesse capitare a Lisa, amata e sosenuta fino all'ultimo secondo. 

I dubbi, i rimorsi, che sono arrivati dopo, sono tutti umani: ma proprio perché umani, tu credi, riflettendoci, che possono essere anche solo un modo contorto di chiedere dell'altro tempo ancora, per poter stare insieme, fare e procrastinare - ciò che invece arriverà / arriva / è arrivato ciò che è di fatto e comunque inarrestabile. Sono dubbi da compatire.


Lisa da dieci anni era la mia casa, aveva lei il mio cuore. Era molto particolre, perché aveva un carattere assai peperino e volitivo. Era coraggiosa ma dolce. Ricordo la prima volta che la vidi, fu un colpo di fulmine. Fece amicizia con Stella, l'altra bretonina epilettica. Adesso, loro sono di nuovo insieme, con me ci sono rimasti Maika, Chicco e Kikiuz.






4 commenti:

  1. Che sguardo, quello di Lisa. Saggio e dolce. Intelligente e comprensivo.

    Hai detto bene caro Giovanni, poterle stare accanto anche in un momento così terribile, che comunque fa parte della vita, è vita esso stesso, è stata la cosa più bella che potesse capitarti e lo dico da persona che ha vissuto entrambe le esperienze che descrivi anche tu, sia quella di apprendere della morte di animali cari lasciati in clinica, sia quella di stargli accanto fino all'ultimo momento. E tra le due è di gran lunga preferibile la seconda.

    Ti abbraccio forte.

    RispondiElimina
  2. Cara Rita, quanto hai colto bene il suo sguardo! Che bello, grazie! Sai, gli occhi di Lisa son sempre stati qualcosa che mi ha tolto il respiro, per quel che esprimevano. Li ho avuti sempre su di me e mi sono sentito protetto. Oggi sono andato per la sua cremazione. Gli occhi erano chiusi. Credo che scriverò qualcosa su questo, ci sono così tanti pensieri che mi stanno affiorando, un po' per controbattere lo smarrimento del vuoto, un po' graie alle persone che mi stanno intorno, che mi parlano e mi scrivono di questa cosa, così enorme per me, che è la perdita di una persona animale amata per tanti anni.

    Ti abbraccio anche io e ti ringrazio tantissimo.

    RispondiElimina
  3. Non so cosa dire, sto piangendo come una fontana. Sono così inutile in queste situazioni, mi dispiace tantissimo. E' stata una bella cosa che tu fossi vicino a lei, da sola m forse, non sarebbe stata così serena. Aveva degli occhi molto intensi e saggi <3 :(

    RispondiElimina
    Risposte
    1. ma perché dici di essere inutile, Maria Grazia! Nessuna persona che è come te, con la tua attenzione alle cose, è inutile! Ieri Lisa è stata cremata, è stata una ritualità che si è svolta in modo inaspettatamente rispettoso. Ho trovato serenità e non sono stato lasciato solo. Mi sconcerta, ora, sentiri più leggero e mi sembra sian passati troppo pochi giorni per piangere così meno, non so se mi spiego.

      Sì, gli occhi di Lisa erano molto intensi . Una mente, un mond intero si affacciava da lì, e io non sono sicuro di averlo capito tutto. Ma di certo l'ho amato e ne sono anche stato soggiogato, perché era diventato il mio mondo e il mio punto di vista

      Elimina

TUTTI POSSONO COMMENTARE, ANCHE IN FORMA ANONIMA! (EDIT 2018: HO CAMBIATO IDEA: ALMENO UN NOME IN FONDO AL COMMENTO E' GRADITO, PER NON DOVER RISPONDERE CON UN EHI, TU!). PER ANONIMO, SI INTENDE CHI NON E' ISCRITTO - PER QUALSIASI MOTIVO - AI FOLLOWER. Ma visto che è possibile il commento anche non iscritti, considero una forma di gentilezza scrivere almeno un proprio nome :) )

(EDIT 2 2018: qualsiasi messaggio che contenga pubblcità, promozioni, contenuti promozionali di carattere commerciale o finanziario, di qualsiasi tipo e genere, verrà immediatamente e automaticamente cancellato e gettato nel cestino dell'oblio. promoter avvisato...)

SE sei interessat* a seguire La Confidenza Lenta, prova a cercare l'elenco dei lettori fissi e a cliccare sul tasto azzurro 'segui' Dovrebbe permetterti di iscriverti, se ti fa piacere.

In alternativa, puoi lasciare un commento allo stesso post, quando viene condiviso sulla pagina Facebook della Confidenza, e segnalare se vuoi rivederlo ri-postato qui

Related Posts Plugin for WordPress, Blogger...