lunedì 11 febbraio 2019

Dumbo, dopo 70 anni ancora al circo


Dumbo - L'elefante volante, è un film Disney che risale al 1941, basato sulla storia scritta da Helen Aberson e illustrata da Harold Pearl.
Nella storia del film, Dumbo, il piccolo protagonista, è  un cucciolo di elefante, che viene ridicolizzato per via delle sue grandi orecchie, finché non imparerà a volare utilizzando le orecchie come ali. Durante la maggior parte del film, il suo unico vero amico è il topo Timoteo. 
Una trama, quella del film, breve e tutto sommato lineare, ma con diversi momenti degni di nota - anche bizzari, come gli elefanti rosa. Il tema centrale è: la derisione e la emarginazione del diverso, che alla fine trova fiducia in se stesso e si riscatta. Da queste poche parole, si capisce come sia una trama che si può applicare solamente a qualche centinaia - per non dire migliaia - di film. Ecco perché - dopo il remake live action de La Bella e la Bestia - la Disney ha deciso di rifare in live action - e con abbondante CGI - anche questo piccolo classico della animazione, che ormai spegne più di 70 candeline.



Dumbo e la piuma 'magica', così importante fin dai tempi del cartoon

Dumbo è un film del 2019 diretto da Tim Burton,  remake in live action con Eva Green, Colin Farrell, Danny DeVito e Michael Keaton. In più, i due bambini, interpetati da Nico Parker e da Finley Hobbins.

Il traile



Poche, pochissime parole, per spiegare la tua sensazione, tutto sommato - in un certo senso lo speri - non originale granché e piuttosto condivisibie - invece.
Molte scene topiche dell'originale, le situazioni più importanti - dalla piuma alla maschera da pagliaccio - vengono riprese e riproposte con la perizia tecnica attuale e - massì - con la 'poesia' di Tim Burton - che però ormai sembra fabbricare sogni e visioni per inerzia.

Ti sembra che i bambini siano la novità più interessante: loro si faranno difensori del piccolo elefantino, altrimenti finito dalla padella alla brace e prigioniero di un gigantesco circo imprenditoriale.

Tralasci di intavolare i discorsi sui temi della accettazione-rifiuto della diversità e sulla sua strumentalizzazione-spettacolarizzazione (da 'The Elephant Man' fino all'elefante Topsy). E - certo - alcune cose basiche - come il fatto che mortificazione, minaccia e punizione non sono MAI modi giusti né accettabili per relazionarsi con qualcuno o per educarlo (vabbè) - sono e rimangono degne di nota. Ma...

Ora: se l'intento era di rendere con attori veri un film a cartoni animati, l'operazione trova il suo senso.
Ma ti mette tristezza, perché non viene messo in discussione tutto l'apparato - quello del circo - nel quale gli animali non hanno vita propria, ma solo esistenze grame e dirette dagli umani.

Pensi che andranno moltissimi bambini a vedere questo film, e che vedranno sempre la stessa cosa: che gli animali sono a nostra disposizione, che gli si può voler bene ma solo se si lasciano proteggere e guidare, che il 'corretto' rapporto con un animale avviene sempre con delle sbarre, delle gabbie, delle barriere di mezzo. E che, comunque, siamo sempre in un mondo umano, pensato su misura umana e per scopi umani - lontanissimo da una idea qualsiasi di elefantinità, che probabilmente prevederebbe una savana dove vivere e dove fare esperienze - sì, magari proprio le stesse esperienze causate dalle sue grandi orecchie che compie il piccolo Dumbo. (La savana del Re Leone - a quanto pare il prossimo live action programmato da Disney - credi che non faccia testo, in quanto i leoni di quel film si comportano in tutto e per tutto come umani).

Queste sono le cose che tu vedi nel trailer e che nella economia della trama e del suo svolgimento appaiono normali, ovvie, indiscusse da tutti quelli che le vivono - a quanto pare, anche dagli stessi elefanti! Passano come l'unica realtà concepibile, quando si racconta di storie tra animali  e umani. Ancor di più passano, perché sono due bambini che le trasmettono, vivendole e agendoci: i piccoli spettatori verranno folgorati dalla loro idea di animalità - per così dire - che non prevede che si possa uscire dai binari né oltrepassare i confini e che la ribellione deve comunque rispettare delle regole; un'idea - infine -  che non concepisce che ci possa essere amicizia e condivisione tra individui di specie diverse ognuno semplicemente nei 'suoi' spazi e coi 'suoi' tempi - solo 'essendoci', senza dover 'fare' alcunché.

... Poi magari - che ne sai - nel finale del film, Dumbo, sua mamma e tutti gli elefanti girano le spalle a tutto il circo e se ne tornano in Africa.

PS
questo post lo devi - come ispirazione - a un post uscito sul blog L'Antro Atomico del Dr.Manhattan - blog mirabile e documentatissimo, dove quasi tutte le tue inclinazioni nerd trovano grande divertimento e gratificazione.
L'idea di parlare dei trailer e tutta e originale del Doc. Che ringrazi (stai pensando, in realtà, di usarla anche tu, quando se ne presenteranno ulteriori occasioni future).



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