domenica 18 ottobre 2020

Mamma cinghiale e i suoi sette figli

 

Come una zona di guerra. La pioggia battente. Le luci bianche abbaglianti, le lampeggianti blu poliziesche. Reti e reticolati, cancelli e recinzioni - e sempre ricorrono questi oggetti di prigionia, sembra ogni immancabile volta che gli umani si ritrovano ad avere a che fare con altri animali.
Ci sono dei corpi a terra, inerti, morti. Ci sono altri due piccoli che ancora si muovono, trotterellano confusi e spaventati, indecisi - forse - se allontanarsi dal corpo inerte della loro mamma, o se fare altro. Troppi umani ostili, intorno. Troppi odori ignoti e violenti. Troppi rumori e suoni strani e spaventosi. E il freddo immobilizzato del corpo della mamma. sempre più gelido e sempre più confuso col resto delle cose intorno  - che fino a poco prima invece era caldo e rassicurante...
Siamo a Roma, ottobre 2020...














La famiglia dei cinghiali è stata probabilmente attirata dal cibo gettato nei cassonetti della zona, nei pressi dei giardini Mario Morandi. Lo stesso parco giochi per bambini nel quale qualcuno avrà la bella pensata di rinchiudere i cinghiali, chiudendo con lucchetti e catene i due cancelli di ingresso: forse, una iniziativa privata, non autorizzata da nessuno.

Sono almeno cinque, pare, le strutture che - insieme agli attivisti animalisti accorsi sul posto - si sono offerte di prendere, spostare e alloggiare questi cinghiali. 

Forze dell'ordine, veterinari, autorità, sono sordi a qualsiasi appello, a qualsiasi protesta, a ogni proposta alternativa. I cinghiali vanno eliminati!

E così, hanno deciso di ricorrere alla violenza: la stessa violenza che da sempre ogni oppressore non si fa scrupolo di usare contro chi fino a quel momento era stato sottomesso e che ha deciso semplicemente di provare a vivere libero e tranquillo.

Scrive 'Basta Delfinari': "Hanno ucciso un'intera famiglia, rea di essersi avvicinata alla città, a quei cumuli di rifiuti che noi stessi lasciamo in strada e per essersi fidata troppo dell'uomo. "


"E’ una vergogna! A Roma la scorsa notte si è compiuto un vero orrore. Una mamma cinghiale e i suoi cuccioli sono stati prima narcotizzati e poi uccisi, nonostante ci fossero altre soluzioni percorribili. Cuccioli di cinghiale uccisi in un parco giochi per bambini: un luogo di divertimento per i piccoli trasformato in un luogo di morte, in un luogo di esecuzioni capitali". Parole sul sito ENPA, che intende chiedere "di poter accedere agli atti per accertare le reali responsabilità ed è pronto a procedere per vie legali". 
Carla Rocchi, presidente nazionale ENPA: "Abbiamo assistito a uno spettacolo orribile dove i diritti degli animali ma anche quelli di cittadini che hanno lottato fino all'ultimo per la possibile salvezza di questa mamma con i cuccioli, sono stati calpestati in un modo vergognoso".
C'è un tratto comune, secondo te, tra questa orribile vicenda e la situazione degli orsi trentini: entrambe sono frutto "di politiche non collaborative", che sistematicamente ignorano tutte le proposte di soluzioni alternative.
Nel caso specifico, il Comune di Roma e la Regione Lazio non hanno mai accolto nessuna delle proposte delle associazioni e dei santuari, finalizzate a una diversa accoglienza per i cinghiali - mettendoli al riparo da rappresaglie umane e contemporaneamente sottraendoli alla vista degli abitanti.

Scrive Il Messaggero un articolo che offre altri particolari interessanti.
Laura Fiorini, assessore capitolino al benessere degli animali, "si difende e giustifica la telenarcosi ma non l'abbattimento". Non c'erano le gabbie per la cattura alla Regione, che fa parte del "Tavolo Tecnico composto da Asl, Regione Lazio, Roma Natura e nel quale Roma Capitale ha solo il compito di convocazione, coordinamento e supporto logistico negli interventi»". Non c'erano le gabbie: così, si è deciso, molto affrettatamente, di ricorrere alla telenarcosi. Ma, dice sempre l'assessore, come riportato dall'articolo: "la necessità deve essere oggettiva e non può consistere nella semplice indisponibilità delle gabbie o altre semplici difficoltà superabili. Prendiamo atto, infine, del fatto che il Protocollo sui Cinghiali, da noi sottoscritto insieme alla Regione, non è stato attuato dall'Ente competente, Regione Lazio. Ne trarremo le conseguenze - conclude l'assessora - poiché l'irresponsabilità dei comportamenti non può ricadere su chi li subisce ma su chi ne è artefice»".
L'ultima frase, per te, getta un velo di enorme tristezza sull'intera vicenda e sembra un epitaffio ricorrente su molte, troppe, forse tutte, le vicende di 'scontri' tra animali e umani - dove gli animali vengono addossati di una colpevolezza che non spetta a loro, ma agli umani. Del resto, chi è potente e spesso anche pre-potente, e decide di dar responsabilità delle proprie irresponsabilità a chi non può difendersi in alcun modo. Il "ricadere su chi li subisce", infatti, in questo caso comporta morte: doppio comportamento specista che prima in un certo senso attira in trappola gli animali e poi li uccide perché sono caduti nella trappola medesima. E di sicuro, invece, per le loro responsabilità, gli artefici umani non verranno di certo uccisi - e ci mancherebbe!

Una conclusione tua: gli umani non sono disposti mai a condividere i loro spazi e luoghi con altri animali, anche se questi ultimi sono arrivati proprio attirati dalla presenza umana - che di solito comporta abbondanza di cibo, maggior prevedibilità del clima disponibilità di rifugi, minori pericoli (a parte l'uomo stesso, neanche a dirlo).

Il giardino Mario Moderni è in zona Gregorio VII (Municipio Roma XIII). Sei andato a vedere su googlemaps: per quel che hai potuto capire, si trova in una zona molto prossima a vaste aree verdi (periferiche?) e allo stesso tempo a sette (7) (!) minuti da piazza San Pietro e a quindici minuti dal belvedere del Gianicolo.

Le 'narrazioni di questi incontri, quasi invariabilmente mettono in evidenza anche i bambini: "Per nulla intimoriti gli animali hanno continuato a grufolare nel terreno che circonda i giochi e le panchine, destando la curiosità dei cittadini e, soprattutto, dei bambini attratti dal singolare spettacolo di esemplari di una fauna selvatica sempre più familiare ai romani". Poche righe sopra, il quadretto idlliaco aggiungeva altre pennellate: nel giardino, "abitualmente il pomeriggio si radunano decine e decine di bambini con i loro genitori all'uscita della scuola primaria poco distante e dove gli anziani, nelle giornate di bel tempo, vanno a chiacchierare e a godersi il sole". 

Altre persone vengono nominate: "La rabbia degli animalisti sta montando. L’Organizzazione internazionale protezione animali (Oipa), da parte della delegata romana OIPA Rita Corboli, chiede a Roma Capitale e Regione Lazio perché è stato deciso di uccidere sbrigativamente una mamma cinghiale e i suoi sei cuccioli. «Attendiamo una risposta, anzitutto dal presidente della Commissione capitolina Ambiente, Daniele Diaco, che ha assistito all’anestesia e all’iniezione letale, al sindaco di Roma, Virginia Raggi, e al presidente della Regione Lazio, Nicola Zingaretti» Questa uccisione insensata e crudele, è -secondo Rita Carboli- "conseguenza del protocollo di intesa Roma Capitale - Regione Lazio - Città Metropolitana approvato dalla Giunta capitolina il 27 settembre 2019. "




Da qui in poi, è una trafila di dichiarazioni politiche. Anche questo è molto umano: una specie di strumentalizzazione di una tragedia, una corsa al consenso a spese di altri. Che potete leggere nell'articolo





Insomma: parole, parole, parole; che sembrano un po' anche scaricabarile.
Il fatto certo è che è stato compiuto un ennesimo crimine nei confronti degli animali.

Vuoi riportare, su concessione della persona che su FB lo ha scritto (Angela V D) , il testo di un post che dice moltissimo, anzi, quasi tutto, su questo crimine.

Roma Capitale. Cava Aurelia, a due passi dal Vaticano.
Ieri sera è stato consumato un ennesimo crimine nei confronti degli animali: una mamma cinghiale con i suoi sei cuccioli che vivevano sereni e fiduciosi in un parco. Tranquilli.
Sono stati spinti in un’area giochi cintata. Narcotizzati e poi uccisi con iniezione letale.
Prima la mamma.
Poi i cuccioli che, spaventati, si avvicinavano alla madre ormai morta per cercare conforto.
Per tante ore attivisti e cittadini hanno cercato di sottrarli a questo crimine. (L’ordine di uccidere gli animali è venuto dal presidente della REGIONE LAZIO Nicola Zingaretti.
Dopo di lui Il COMUNE DI ROMA nella persona che rappresenta l'Uff. Tutela e Diritti degli Animali, Marcello Visca).
Era già stato trovato un luogo dove potevano essere trasferiti. E dove poter vivere la loro vita giusta da esseri liberi. Dove in seguito sarebbero stati sterilizzati. Tutti sono stati ingannati con false promesse. Viscidi temporeggiamenti. Vigliacche ed elusive parole.
La mamma e i piccoli non hanno mai aggredito nessuno.
Sotto metto la foto della famigliola fatta da una cara amica e le sue parole, lei che era lì quasi ogni giorno, con i cani, convivendo pacificamente con questi meravigliosi individui.
Che anche ieri sera, reclusi nel recinto, ignari, giocavano, mangiavano le mele portategli dalla gente, le crocchette... ruzzolavano e si divertivano a rubarsi i frutti.
La mamma, serena e fiduciosa, aveva a una cert’ora cominciato a preparare un giaciglio per la notte, per se’ e i propri cuccioli.
Notte che non c’è stata.
Come non ci saranno altri giorni per loro e per i miliardi di animali di cui la nostra specie si crede padrona.
Notte che avvolge da sempre il nostro vile, violento, prevaricatore e infame dominio che esercitiamo da sempre sugli altri viventi.
"Noi galleggiamo su un inferno e tutti coloro che non sono vegan lo alimentano con i loro comportamenti quotidiani.
Il modo con cui l'uomo tratta gli Animali lo disonora e quindi la lotta per gli Animali è anche lotta per l'uomo."
Luigi Lombardi Vallauri
filosofo e scrittore, ordinario di filosofia e diritto presso l'Università di Firenze e Milano.
❌
Voglio aggiungere fra il resto ciò che mi ha scritto la mia cara amica che da sempre si batte per il rispetto della vita e libertà di ogni essere vivente e che mi ha mandato la foto qui sopra della famiglia che spesso incontrava in un rispetto reciproco fra umani cani e cinghiali:
"Alla fine è diventato un braccio di ferro... e hanno fatto l'iniezione letale ai cinghiali , dopo finte trattative e promesse e persino telefonate alla Brambilla che assicurava se ne sarebbe occupata lei del loro destino. La cosa che mi rammarica di più è la strafottenza e l'indifferenza di queste istituzioni che dovrebbero ascoltare ed essere vicine ai cittadini che li eleggono e pagano i loro stipendi, e che invece si permettono di prenderci x il culo in questo modo. 4 pulmini di celerini, non so quante pattuglie e un cordone di poliziotti a blindare l'area giochi manco fossimo dei terroristi e sti politicanti di merda che sono venuti lì con la loro strafottenza a prendersi beffa di tutto... l'atto di violenza l'hanno fatto a noi non solo agli animali, con il menefreghismo di chi sa che tanto può fare come gli pare... questa è l'Italia, nessuno si indigna... ieri erano 6 cuccioli di cinghiale, domani potrebbero essere un nonnino, un bimbo uno qualsiasi di noi che x qualche motivo può restare senza voce. Ieri non ho visto alcuna grande associazione, non c'era abbastanza pubblicità x loro si vede... non ho visto alcun avvocato difendere i più deboli, non ho visto alcun giornalista raccontare la verità. C'erano tutte le soluzioni contro questa violenza ma hanno scelto il sopruso e la morte.
Dentro il recinto dalla parte dei cinghiali c'era questa signora, sembrava un angelo con la sua calma e la sua pazienza, con il suo sguardo pieno di dolore e di amore, nonostante fosse sfinita da trattative in cui è stata solo presa x i fondelli, sola lì dentro contro tutti con il coraggio e la delicatezza di un cuore puro.
I cinghiali sono stati portati via come immondizia dal furgone dell' AMA.
Io non riesco a smettere di vedere i loro musi che sfiorano fiduciosi le nostre mani e agguantano felici le mele, i loro codini che scodinzolano e lo sguardo vigile e bonario della mamma, che fiduciosa ci permette di avvicinarci ai suoi piccoli... continuo a vederli giocare fra loro con la delicatezza e innocenza di tutti i cuccioli. Non so quando mi levero' dal cuore e dalla mente quel cucciolo spaurito con il dardo ancora addosso che barcollante cerca il conforto di una mamma ormai inerme a terra, un cucciolo che è stato inseguito dai cinque bifolchi per essere finito.
Ho il cuore a pezzi... non hanno ucciso solo i cinghiali. Hanno ucciso la bellezza, la poesia... l'amore. Hanno ucciso pure una piccola parte di noi”

4 commenti:

  1. Risposte
    1. anche io, non potevo fare a meno di scrivere questo fiume di parole, prendendo da tutte le fonti che ho trovato. Oggi, poi, ero coi pensieri anche agli orsi trentini...

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  2. Non riesco a capire perché sia stata commessa una tale atrocità?
    Speriamo che ci siano delle risposte e che qualcuno paghi .
    Ciao

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  3. l'unica spiegazione sensata né che Inn generale gli umani continuano a considerare gli altri animali solo come risorse da sfruttare, oppure come scorie da eliminare. Davanti alle ff.oo.non c'erano una mamma e dei cuccioli, ma sette invasori pericolosi :(

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