domenica 30 settembre 2018

Gli abitanti di Villa Borghese



... essere a Roma alla sera della vigilia della Giornata per la fine dello Specismo (nei prossimi giorni racconterai anche la tua esperienza):  di questa città dalle mille vite, dalla moltitudine di destini, non vuoi vedere monumenti né palazzi. Desideri incontrare, conoscere, guardare, i suoi abitanti. 
Ci sono molti più abitanti di quel che si è abituati a contare normalmente, dando per scontati che sian significativi solo loro (gli abitanti umani): cioè, gli abitanti animali. E gli abitanti vegetali.


mercoledì 26 settembre 2018

VIDEO mamma Gorilla gioca con suo figlio











Questa gorilla è una mamma, che è felice di passare il tempo giocando con suo figlio. A te è venuta in mente tua mamma, quando anche lei, con te piccolo piccolo, faceva un gioco molto simile.  Ma gli abbracci della gorilla sono molto più protettivi e deliziati.

Si diceva l'altra sera che:

non sono gli Animali a essere simili a noi,  Ma siamo NOI a essere simili a loro.
Certo, è una frase-slogan - e proprio in quanto frase slogan funziona.


La sua missione è quella di scuotere le menti e risvegliare i cuori, che comincino a pompare empatia e nuove considerazioni verso questi numerosissimi nostri compagni e parenti - tutti loro come noi gettati nel mondo (come direbbe quel diavolo di un Heidegger), l'unico mondo in cui tutti abbiamo casa.

NB: il video è 'muto', ma basta cliccare sull'altoparlante per avere l'audio



lunedì 24 settembre 2018

sabato 22 settembre 2018

Chi lo dice: Atto di Dio



Tu sei un blog che ha quasi cinque anni. Sei il blog di Giovanni, che ti ha fatto nascere quasi cinque anni fa. Ti ha fatto nascere perché voleva un blog, che fosse tutto suo, e sul blog voleva scrivere delle cose che gli interessavano.

Tu sei un blog che, quando si guarda dentro, si scopre pieno di immagini e ancor più pieno di parole. Ma forse, parole e immagini, sono quasi a pari, perché c'è stato un anno intero, o quasi, quando sul blog, di parole, non ne sono apparse nemmeno una.

A te, blog, comunque, ti hanno detto che ti chiami La Confidenza Lenta. Ti piace come nome, ti fa immaginarti in un posto, dove sei per raccontare storie. Un giorno, ti piacerebbe raccontare la tua, di storia. Oggi, però, devi raccontare un'altra storia.

Questa altra storia che devi raccontare, apparirà sulla tua pagina, perché sei un blog che si presenta fatto di pagine e queste pagine scorrono sugli schermi dei computer di chi viene a visitarti.

Questa altra storia la devi raccontare, ma è un dovere che è anche un piacere. Così, puoi dire anche che sei un blog che la storia, questa storia, la vuole raccontare.

Così, ti accorgi che, in men che non si dica, le storie che vuoi raccontare, sono già due.
Una però deve aspettare: quella che deve aspettare e la storia che parla di te, che sei il blog La Confidenza Lenta, che Giovanni ha fatto nascere quasi cinque anni fa.

Invece, non aspetterà la storia dell'Atto di Dio: che è una storia raccontata da Giacomo Nanni...


giovedì 20 settembre 2018

Striscia verde che una volta era la Cortina di ferro

lungo il confine della ex cortina di ferro, oggi corre un nastro verde di quqsi 1400 chilometri


Nel nostro attuale presente, un periodo qualsiasi dell'epoca denominata da molti come Antropocene (cioè, qull'era geologica durante la quale si depositano le tracce dei cambiamenti di derivazione tecnologica umana, direttamente negli strati del sottosuolo), il tasso di estinzione delle specie viventi - sia autotrofi che eterotrofi - è altissimo e sta accelerando.
Si calcola che "un cambiamento (riduzione o aumento) della suprficie di un habitat ha come conseguenza un cambiamento del numero sostenibile di specie in una proporzione che va dalla radice terza alla radice sesta della superficie restante, il più delle volte pari alla radice quarta". In termini più pratici, significa che "quando si elimina il 90% della superficie di un habitat, il numero di specie si riduce all'incirca del 50%". Se, cioè, cementifico o inquino fino il novanta per cento del territorio di un habitat, farò estinguere fino alla metà delle specie viventi che lo popolano - va detto che, a livello mondiale, sono di più le specie sconosciute e ignote che quelle note e conosciute. A quel punto, l'equilibrio si regge su un filo, è fragile come un guscio di lumaca, come un vaso di vetro: infatti, basta eliminare "il 10% dell'habitat naturale rimanente", per far scomparire tutte - TUTTE - le specie residenti sopravvissute.
L'altra faccia della medaglia, che potrebbe funzionare come incentivo, è che questo rapporto proporzionale tra habitat e specie funziona anche al contrario, cioè in modo costruttivo.
Su questa proporzione si basa la proposta di Edward Wilson di rendere area naturale protetta una superficie parti alla metà della superficie terrestre: infatti, "se la relazione tra le specie sostenibili e la superficie del loro habitat è proporzionale alla radice quarta (approssimativamente, il valore mediano) la percentuale protetta in metà della superficie del globo è grosso modo l'85%. Questa percentuale può aumentare se si includono in questa metà gli 'hot spot', dove è massimo il numero di specie in pericolo".

Questi dati e questi ragionamenti, li hai presi dal libro "Metà della Terra", di Edward O.Wilson (Codice Edizioni, Torino) (sul libro, magari ci torniamo)...

Anche se non è uno degli hot spot presentati da Wilson, l'area lunga quasi 1400 chilometri (per la precisione wikipediana, 1393 km, dal Mar Baltico alla frontiera con la allora Cecoslovacchia - oggi Repubblica Ceca e Slovacchia, due entità distinte) che correva lungo il confine tra Germania Est e Germania Ovest, potrebbe a buon diritto venir considerata come area naturale da preservare.

domenica 16 settembre 2018

Il canto nel cielo

dal corteo fiorentino contro la caccia, sabato 15 settembre 2018 - foto di Claudia Storai


Il corteo anticaccia a Firenze, sabato, organizzato dalla Lac, è stato molto partecipato, da tutta Italia.

sabato 15 settembre 2018

NO mattatoio - Italy Save Movement, Torino 20



Ecco chi erano i condannati a morte che mercoledì 12 settembre, abbiamo visto, incrociato di sfuggita, davanti ai cancelli di via Traves, i cancelli del mattatoio che sta quasi di fronte al JVillage, il ritiro della Juventus, nuovo di zecca, con transenne di protezione ed enormi cancelli che lo rassomigliano, secondo te, a una fortezza, una caserma, più che un centro sporitvo.

martedì 11 settembre 2018

"Siamo davvero quello che i cani dicono di noi"

Un soccorritore speciale ha portato all'asciutto questo cucciolo dopo l'alluvione che ha colpito l'India. Più una creatura è indifesa, più ha il diritto ad essere protetta.




Così ha scritto, tempo fa, Alexa Capra, educatrice cinofila.
Parlava di una situazione di cui era stata testimone tramite video, nella quale un cane aggrediva la persona che fino a quel momento aveva voluto esercitare controllo e dare comandi - ignorando le espressioni di disagio, che veniva chiaramente comunicato: "quante volte un cane deve dire di essere a disagio prima di venire ascoltato? Che diritto ha un perfetto estraneo di esercitare controllo attraverso il guinzaglio? Senza manco chiedersi chi è quel cane, come si sente, senza aver prima conquistato la fiducia di quel cane... Siamo davvero quello che i cani dicono di noi."
 
E che cosa dicono, di noi, i cani?

lunedì 10 settembre 2018

NOmattatoio riprende



"Alla fine di una giornata al mattatoio, tutto quel che rimane è questa pila di 11.000 targhette auricolari.

Questo è tutto quello che resta di 11.000 individui, 11.000 storie.
11. Vite."



domenica 9 settembre 2018

martedì 4 settembre 2018

Il diagramma a flussi per far sparire il cane dalla faccia della terra




Da che cominciare? Magari da una piccola storia di ordinaria quotidianità. 
Un pomeriggio qualsiasi di non troppi giorni fa, in un parco (una delle cosiddette 'area sgambamento cani', un nome che già la racconta lunga sul tipo di idea che possano avere del 'cane' ai 'piani alti' delle amministrazioni locali cittadine), insieme con le mie cane. Entra un giovane con figlia e cane, iper muscoloso (il cane), giovane, un medio piccolo schiacciasassi denso come un meterorite, che corrisponde a un esemplare di 'razza american bull terrier', o 'american bully'.  Il cane è un giovane quasi adolescente, liberato dal guinzaglio a strozzo, gioca in modo molto fisico; la mia cana meticcia, di mezza età (9 anni circa), spalleggiata dal suo compagno breton 7enne, gli fa capire subito che dalle nostre parti 'non è aria' per giocare.
Il giovane umano è molto tranquillo, orgoglioso del suo cane, si dichiara un 'amante della razza, una razza che esiste da soli 5 anni', che gli piace perché ha molto carattere. Ti racconta che l'allevatore dove lo ha comprato gli ha spiegato che spesso i maschi riproduttori non riescono a 'coprire'le femmine fattrici, perché i rispettivi corpi, ipertrofici di muscoli, non riescono a sopportare la performance dell'atto sessuale; l'unica soluzione è la inseminazione artificiale'.

Entra una coppia, credo oltre la quarantina, probabilmente con buoni mezzi economici. Con loro hanno un cane levriero, assai alto e nerboruto, molto giovane, ansioso di 'sfogarsi' : il tragitto dall'auto al parco è compiuto tirando il cane col guinzaglio, agganciato in due punti del corpo, e spesso strattonandolo. Riceve anche una sberla sul naso. Nel parco, gli viene impedito di scavare buche o di bere nelle pozzanghere. I 'no' risunano spesso, il cane ci mette molte decine di minuti prima  di apparire più seren, tranquillo, soddisfatto. Lui e il bull giocano volentieri insieme: pur essendo di altezze molto diverse, la loro fisicità - anche se molto differente - è simile nello 'stile di gioco' e nell'approccio fisico al limite dell'assalto. Lo hanno comprato dall'allevatore, che si trova all'altro capo della Pianura Padana. Anche se ha distrutto almeno due divani, sono molto orgliosi di lui, perché ha uno scatto di corsa 'da zero alla massima velocità in circa 7 secondi'. Quando escono dal parco, per rimettergli il guinzaglio, prima lo afferrano 'a tradimento' per la pettorina, poi lo chiudono ai fianche con le gambe, quindi riagganciano il doppio guinzaglio.




sabato 1 settembre 2018

Ricominciano i giorni della paura per gli animali: ritornano i cacciatori




Il mese di settembre è ogni anno funestato e insanguinato dal ritorno dei cacciatori, che invadono, devastano, terrorizzano e uccidono, Imperversano come orde di predoni, di ladri e assassini, legalmente impuniti e dunque ancor più prepotenti, arroganti.


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