sabato 15 giugno 2019

Little Steven, in affari col blues

FOTO DI CRISTINA CARRERA
Insieme a un grande amico, sempre solidale per i concerti e per la musica, siete andati a vedere il primo, a Milano, all'Alcatraz.

 


Non hai in mente di scrivere la recensione del concerto, ma solo di buttar giù due righe sulle sensazioni che hai avuto. Una specie di racconto, insomma.

Milano è sempre Milano: trafficata in modi per te parossistici, così ci si ingarbuglia nel traffico e intanto il concerto inizia. Meno male che siam partiti in anticipo: in questo modo, al netto della ricerca del parcheggio, arriviamo comunque con un ritardo più che ragionevole. Che bella sensazione, sentire le note delle canzoni provenire dall'interno del locale, mentre con calma e senza ressa, facciamo il biglietto all'ingresso. Dopo la perquisizione - che a te fa soffrire il solletico - entriamo con calma e possiamo scegliere dove metterci - in piedi - per goderci due ore di musica generosa. Dietro al mixer è, dopotutto, la posizione ideale: li vediamo piccini, ma centrali. L'audio, invece è perfetto ovunque, un wall of sound che risveglia i pensieri e il corpo, con la voglia di muoversi a ritmo - a te è, poi, è capitata la fortuna di poter 'ballare' a fianco di una graziosa fan.



Little Steven parla, chiacchiera col pubblico, sembra un nonno, o un maestro buono. manda messaggi, fa battute, evoca ricordi: si vede proprio  che sta sul palco e suona con la stessa facilità con cui una persona comune respira - per dire: dopo probabilmente decine di migliaia di ore accumulate nella vita a suonare, insieme magari a un migliaio di musicisti diversi, la musica è più di una seconda pelle ed è la propria vita.

Relax e divertimento, la bellezza del lavoro fatto bene e delle amicizie che attraversano i decenni, anche durante i lunghi periodi di distanza o lontananza, o di silenzio reciproco - perché si sta facendo altro. Ma ci si ritrova, come se ci si fosse dati appuntamento, a condividere tutte le passioni, senza spiegar nulla, come se ci si fosse lasciati solamente la sera prima.



Tu, ti sei goduto lo spettacolo del batterista e del percussionista, specialmente nelle canzoni di Southside Johnny; e naturalmente sei rimasto stregato dalla forza scenica delle tre incredibili coriste.

Qui sotto, metti un video della bellissima "Love on the wrong side of town", scritta da Southside Johnny, per te una delle canzoni di 'amore rocker' più belle in assoluto.
Il video non è del concerto milanese, ma di uno show del 2017, proprio ad Asbury Park - che aveva, appunto, un lato giusto e un lato 'sbagliato' (quello dei neri, tra le altre cose).



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