non manca nulla e nessuno, nemmeno Luca... (la foto è di Alessandra Pisicchio) |
Ma che ci azzecca una foto così, in un post come questo.
Ci azzecca, perché ci sono orme, c'è un "1+1=infinito", c'è un cammino.
Cani e passi - fotografati - sono la vita di Luca Spennacchio.
E canili. Ma canili diversi. Canili che non sono canili: canili che puntano a non dover più esistere - un giorno.
E che intanto, gestiscono questo sfaccettato 'qualcosa' che è il rapporto tra umani e cani (che è iniziato decine di migliaia di anni fa e che gli umani di recente hanno compromesso, rovinato, svilito, schiacciandolo sotto l'onnipresente logica del controllo e del dominio).
I canili di Luca - e di tanti altri suoi colleghi, sodali e collaboratori, che condividono in primis la filosofia zooantropologica - sono canili dove il rapporto tra cani e umani si prova a ricostruirlo, con i materiali che sono rimasti - di solito dopo il saccheggio emotivo e fisico che qualche umano ha perpetrato su uno o più cani, in modi che spaziano dall'irresponsabile, all'idiota, al superficiale, fino al crudele.
Di solito, nei canili di Luca, questo rapporto ritrova effettivamente una sua ricostruzione: c'è una ripartenza. A tutto vantaggio del cane. E se qualche umano nuovo che passerà da quelle parti avrà la lungimiranza, l'umiltà e la fortuna di cogliere questa seconda occasione di poter vivere e fare esperienza con un cane vero e vivo, ecco che si potrà ancora parlare e pensare di speranza.
Da qui parte il nuovo progetto di Luca, e qui, lasci la parola a lui:
"Il
progetto di CANILE 3.0 ON THE ROAD consiste sostanzialmente in un
viaggio nei canili italiani alla scoperta dello stato dell'arte di
questo particolare mondo. Dopo l'uscita e il successo del mio libro
CANILE 3.0 Cani, persone e società (2016) ho deciso che per far
conoscere la realtà dei canili a più persone possibili, soprattutto a
quelle che non hanno alcuna idea di che mondo particolare sia quello, e a
coloro che non se la sentono di andarci fisicamente (per ora), sarei
dovuto tornarci io, armato di una telecamera e un microfono. Quello
che intendo fare è mostrare i canili italiani da dentro, intervistare le
persone che ci lavorano, conoscere i cani e la realtà che li circonda. Andrò la dove sarò invitato e mi sarà possibile. Sarà
un lungo viaggio che cercherò di fare al meglio delle mie possibilità
per raccontare ciò che mi sta a cuore e sollevare interesse su questo
tema."
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