martedì 23 luglio 2019

Sirene




Fantascienza affilata. Il primo pensiero che viene spontaneo mentre si legge questo libro sottile, è proprio questo. Una storia di fantascienza netta e crudele che svela il nostro terrificante futuro come se fosse già qui, come se fosse cronaca. Ma c'è dell'altro - qualcosa che deriva dagli elementi della storia, che sembra una messa in scena fantascientifica per parlarci in realtà qualcosa di altro.







L'effetto che ti ha fatto leggere questo libro di sole 147 pagine  (note comprese, nella edizione Einaudi del 2007; è stato ri-editato nel 2017 da Marsilio) è stato fortissimo.
Proprio subito, leggendo certe descrizioni, hai pensato alla lezione di Isaac Asimov, che scrisse che "La fantascienza è un universo letterario molto vasto perché è ciò che è non per via del suo contenuto, ma del suo contesto". Ti chiedi se questa idea non l'abbia avuta presente anche l'autrice.

Forse siamo in Giappone, forse siamo in un qualsiasi lembo di terra prossimo futuro, dopo lo scioglimento dei ghiacci polari e l'innalzamento sensazionale dei livelli marini; dopo l'aumento medio della temperatura terrestre di almeno (!) due gradi (2!); dopo la comparsa di nuove malattie dovute al deterioramento atmosferico che ha reso di nuovo cattivo il sole e soprattutto le radiazioni che irraggia.
La yakuza sembra essere la nuova forma di governo (tuttavia, è anche un espediente letterario quasi convenzionale, in certa fantascienza), il 'cancro nero' alla pelle è diventato una epidemia dilagante, che si mangia letteralmente le persone che si espongono a lungo ai raggi solari.
A un certo punto, nei fondali marini, gli umani hanno scoperto le sirene.
E oggi, le sirene sono l'ingranaggio principale di una nuova applicazione di una economia zootecnica. Eccola: la lezione asimoviana.



Samuel fa il guardiano in un allevamento di sirene, per la produzione di carne di mare. Dopo la morte di Sadako, la sua compagna, è solo. Ai livelli più infimi della gerarchia yakuza, ha tuttavia certe garanzie che lo preservano dai rischi dell'esposizione solare. La sua solitudine lo spinge ad accoppiarsi - a fare sesso - con una sirena mezzoalbina, una variante ricercata e apprezzata. La sirena rimane incinta, partorirà un ibrido mezzo umano. A questo punto, Samuel si troverà a dover fare scelte estreme e difficili, perché la vita di questa sua figlia è in estremo pericolo.

Non dici come va a finire. 
Piuttosto, provi a soffermarti su tutto quello che a te arriva, nella lettura, oltre la storia, lineare, netta, obbligata - come è obbligata la esistenza intera delle sirene.

Il contesto è tutto. La lezione di Asimov sembra quasi traslitterata. (*).
Che cosa è questa - se non una storia di presa di coscienza, di qualcuno che fino a quel momento ha sfruttato, stuprato e ucciso esseri viventi imprigionati e sotto il suo potere? Non è la stessa cosa che succede alle vacche, ai vitelli? (Oltre che una tormentata e disturbata storia di amore).

Il macellaio che - nel caos rosso sangue dello stabilimento di macellazione - vede una femmina partorire mentre è già sulla linea di smembramento. Quella vita nuova, appena nata e subito in pericolo, forse può smuovere sensazioni e pensieri che si erano atrofizzati, che sembravano scomparsi, che si erano nascosti al di sotto della consapevolezza cosciente. Tutto è possibile.
Samuel, in buona sostanza, è come questo macellatore, che vive in mezzo alla morte, in mezzo allo sfruttamento. Le sirene sono le vacche di questo mondo corroso in tutto - anche nella intelligenza, anche nella empatia.

Alle sirene si fa di tutto: cattura, imprigionamento, doma, contenzione, stupro, manipolazione genetica, esperimenti. La zootecnia ha trasferito gli strumenti di contenzione e dominio che già usa, su questa nuova specie animale, così perturbante, così sconvolgente per gli umani, abituati a dare caratteristiche antropocentriche a qualsiasi aspetto degli altri animali. 
Verso le sirene c'è lo stesso disprezzo - misto ad attrazione, a paura, a calcolo - che oggi si ha per le vacche, per i vitelli, per i maiali. Se una sirena è imperfetta o malata, viene soppressa, i cadaveri sono scarti; sono scarti i cuccioli che nascono per casualità. E come tutti gli scarti, vengono uccisi e smaltiti, con noncuranza, immediatamente.
Sulle sirene si è costruita tutta una nuova cultura del dominio: la sirena si mangia, è prelibata; la sirena selvatica è una rarità apprezzatissima, poiché è aggressiva e letale, viene rispettata, ma anche è molto ambita; le sirene mezzoalbine, i cui tratti umanoidi sono molto più evidenti, eccitano i maschi yakuza, che le prendono come amanti, esposte in vasca, o che le mettono nei bordelli, per il godimento spericolato (la sirena, dopo l'accoppiamento, mangia il maschio, che ha l'aspetto di un dugongo, o di un lamantino). Questo marchingegno culturale coinvolge tutti, a vari livelli, si riverbera sulla loro economia e sostentamento, ma anche sul loro modo di concepire il mondo e gli stessi rapporti con gli altri umani.



Postilla: sotto la sottotraccia del dominio - ma forse non poi così tanto - c'è il tema della vita: la vita, nei milioni di anni da che è apparsa sul pianeta Terra, ha sempre esplorato ogni possibile espediente e soluzione per perpetuarsi, in una inestricabilità di commistioni, di innesti, di contagi, di contaminazioni, di ibridazioni, di malformazioni 'fortunate', di penetrazione di barriere, di fusioni, di fagocitazioni, di fluidità senza sosta. Accade anche qui: con l'atto di Samuel, per cominciare. Perciò, incidentalmente,  nei macelli e negli allevamenti, la vita deve essere limitata, deve stare rinchiusa. Accade, più spesso di quanto si creda, con gli episodi di resistenza animale (perciò, per chi trae guadagno da queste condizioni, sono urgenti e indispensabili sempre nuove forme di controllo, dominio e soppressione):


I macelli sono la negazione assoluta della vitalità di ogni individuo e del bios stesso, nel suo vastissimo, planetario insieme: come ogni costrutto artificiale, hanno perciò delle smagliature, attraverso le quali prima o poi, trova spiraglio e riesce a passare la "potenza della corrente", con la sua "gioia decisiva".
Questo, almeno, è quanto tu sogni e ti auguri.

Dugongo sott'acqua
Probabile ispirazione per i racconti sulle sirene, questi animali sono imparentati con gli elefanti (fotografia OSF/D. Fleetham/Animals Animals—Earth Scenes)



(*)
La fantascienza è un universo letterario molto vasto perché p ciò che è non per via del suo contenuto, ma del suo contesto, dello sfondo su cui fa muovere l'azione. Lasciate che vi spieghi.
[...] Una 'storia western' deve includere la descrizione della vita nomade del cowboy americano nella seconda metà del diciannovesimo secolo. [...].  Prendete il contenuto [...] e inseritelo in un contesto sociale notevolmente diverso dal nostro, e non avrete cambiato la natura del racconto; vi avrete semplicemente aggiunto qualcosa. [...]Al posto della vita nomade di un cowboy che sul suo cavallo custodisce il bestiame, si potrà avere la descrizione della vita nomade di un ragazzo-pesce [un 'fishboy?] che, con l'aiuto del suo delfino, custodisce branchi di sgombri e di merluzzi. L'anima del racconto potrebbe restare quella della storia wetern, ma ssrebbe anche fantascienza.
Isaac Asimov - Guida alla Fantascienza, Urania Blu 1 - 1984, Mondadori - pag.15




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