domenica 28 aprile 2019

La gioia rubata per le pesche

Scimmia ammaestrata che mangia pesche rubate - 1848, pittura su seta, collezione privata


Sfogliando un bel catalogo didatico su Hokusai - quello del monte Fuji e della grande onda - trovi molte riproduzioni di pitture, quadri e illustrazioni con soggetti animali. Nel corso degli anni della vita dell'artista, ce ne sono di varie combinazioni e significati. Si va da quelli più 'semplicemente' illustrativi (nulla, in realtà, nella pittura di Hokusai è 'semplice), fino a quelli perturbanti. In mezzo, una discreta gamma di situazioni e sensazioni. Come nel caso di questa scimmia.

Davvero una sorpresa, questo quadro, per tanti motivi.
Il primo motivo, naturalmente, è proprio il soggetto: questa piccola scimmia col vestitino, che gli umani a volte mettono agli animali dopo che li hanno privati della libertà. 

Negli ultimi dieci anni della sua vita, Hokusai si dedica sempre più alla pittura. La religione e il mondo animale e vegetale diventano i suoi soggetti principali.

A volte, animali e vegetali compaiono insieme, in composizioni estetiche -oppure all'apparenza estemporaneee, come - appunto, secondo te - questa.  Perciò questo quadro si trova a metà strada, tra le opere più estetiche e quelle più perturbanti. 

L'abito rosso con le stelline di mare stilizzate -quindi, c'è un altro animale suggerito! - lo mettevano gli artisti di strada agli animali che avevano catturato e che tenevano prigionieri, come attrazione per i passanti.

La scimmietta ha trovato, ha rubato tre pesche, di cui è golosa, perciò la sua espressione è - beffarda, dispettosa, così la definisce il libro - piuttosto gioiosa, goduta e allo stesso tempo guardinga, mentre addenta la prima pesca.

Sta in equilibrio su due zampe: il braccio destro, infatti, è sollevato per portare la pesca alla bocca, mentre la gamba sinistra è sollevata: per la contorsione di una fuga o perché è appena arrivata in posto sicuro, lontano dagli sguardi e dalla portata del padrone umani - che di sicuro la rimprovererebbe, la punirebbe e soprattutto le porterebbe via le pesche?

Domande senza risposta, solo ipotesi, immaginazioni di racconto per animare questo fermo immagine di una realtà sotto gli occhi del pittore, che vi si dedica con grande cura per i dettagli (la pelliccia, disegnata pelo per pelo, il disegno delle zampe, i dettagli del viso, degli occhi, delle dita e delle unghie).
 

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