venerdì 14 agosto 2015
2 commenti:
TUTTI POSSONO COMMENTARE, ANCHE IN FORMA ANONIMA! (EDIT 2018: HO CAMBIATO IDEA: ALMENO UN NOME IN FONDO AL COMMENTO E' GRADITO, PER NON DOVER RISPONDERE CON UN EHI, TU!). PER ANONIMO, SI INTENDE CHI NON E' ISCRITTO - PER QUALSIASI MOTIVO - AI FOLLOWER. Ma visto che è possibile il commento anche non iscritti, considero una forma di gentilezza scrivere almeno un proprio nome :) )
(EDIT 2 2018: qualsiasi messaggio che contenga pubblcità, promozioni, contenuti promozionali di carattere commerciale o finanziario, di qualsiasi tipo e genere, verrà immediatamente e automaticamente cancellato e gettato nel cestino dell'oblio. promoter avvisato...)
SE sei interessat* a seguire La Confidenza Lenta, prova a cercare l'elenco dei lettori fissi e a cliccare sul tasto azzurro 'segui' Dovrebbe permetterti di iscriverti, se ti fa piacere.
In alternativa, puoi lasciare un commento allo stesso post, quando viene condiviso sulla pagina Facebook della Confidenza, e segnalare se vuoi rivederlo ri-postato qui
Questo agosto oscillante sul blog prosegue, con questi flash post solo visivi, dov'è quel che scrivo viene affidato al commento, come messaggi naufraghi nella bottiglia.
RispondiEliminaTutto in tema col viaggiare, col perdersi e perdere per trovare e scoprire di essere e di avere. Deja vu geografici e viaggi intorno a una stanza, o a rimbalzi sul video, o tra le pagine del libro. Comunque viaggi del cuore e del ricordo e della previsione o profezia che dir si voglia. Anche, viaggi dei sei gradi di separazione. Grazie ai quali, anche io, conosco Rumiz (è una volta lo ho quasi conosciuto per davvero.).
Questo libro parla di confini, di mescolanze etniche, di fantasmi di guerra e di intolleranza pericolosa, dove invece scambi e mescolamenti sono non solo possibili, ma anche desiderabili.
Viaggio verticale lungo la linea sismica (in senso politico) che unisce Murmansk a Odessa, passando per laghi, fiumi, boschi, chiese, fortezze, reticolati, mercati, stazioni di treni, popoli e persone , in sostanza Europa orientale, quel mondo slavo da cui fa male staccarsi, dopo averlo conosciuto (vero!).
RispondiEliminaCi sono sapori (cetrioli, cipolle , rape rosse, rafano) e storie. Ci sono sentieri, tracce e animali., intravisti se selvatici, oppure in rapporto con l'uomo, sempre diviso,è ambiguo tra accasa mento e sfruttamento assassino. Ma Rumiz non è animalista e queste cose le registra solamente.
Il libro accende la voglia di viaggiare, stimola la riscrittura dei luoghi consueti e quotidiani, che possono diventare esotici,se guardati con curiosità (una curiosità esplorativa, aempre rinnovata, sempre immersa nella vita, guarda un po', in maniera animale).