sabato 7 aprile 2018

Diventiamo australiani


... è successo che ieri mattina hai aperto facebook e hai trovato - grazie a una tua amica - il video della occupazione da parte di  68 (!) attiviste/i australiani, di una "fabbrica di sfruttamento dei suini" - ovvero, un allevamento tecnoindustriale di maiali.






Il video dura circa 20 minuti. Viene girato in diretta, fino all'arrivo della polizia - che gli occupanti si aspettano e lo raccontano ai giornalisti presenti. Probabilmente li arresteranno. A seconda del fuso orario (in Australia ci sono tra +7 e +10 ore rispetto a noi), Siamo intorno alle 9 o 10 del mattino  del 6 aprile 2018 (le due del mattino del 6 aprile 2018, circa, qui da noi).







un altro video, visto stamattina, mostra gli attivisti che parlano con qualcuno venuto a incontrarli.


 Sono stati arrestati in 35. Leggiamo chr tutti erano spaventati, che tutti piangevano, che tutti temevano per le loro vite, il loro futuro, le loro famiglie umane il loro lavoro. Ma sono rimasti e sono rimasti anche gli altri, per sostenerli moralmente.
Sulle loro t-shirts (tutti ne indossavano una, sotto le tute e i cappucci bianchi, la scritta:  

ONE HAS THE MORAL RESPONSIBILITY TO DISOBEY UNJUST LAWS




Ecco, ti ha colpito molto, il video:
per la tristezza depressa e infinita delle mamme e il disorientamento dei bambini. Lì rinchiuse/i per tutta la loro breve quanto iniqua vita in corpi maiali e perciò destinati solamente alla morte e allo smembramento. Ti hanno colpito le grida, gli strilli fuori campo, dalle gabbie.

Ma soprattutto ti han colpito il comportamento, la disciplina, la concentrazione dei volontari.

Questi sono esempi da seguire, modi di agire da cui trarre lezioni e imparare. Loro erano sicuramente pronti, sia ad affrontare la polizia, sia a sostenere le spese legali e i processi. Non credi di sbagliare, se deduci che prima della occupazione (che ha richiesto - leggi oggi - due mesi di preparazione e pianificazione) e durante e fuori dai capannoni, anche lontano dal luogo fisico, c'erano, ci sono e ci saranno, persone attiviste che saranno presenti, a sostenere in tutti i modi possibili quelli arrestati. Una organizzazione solida e coerente, di persone motivate ed esperte - che sanno e che vogliono - occuparsi di tutti gli aspetti legati a un evento così dirompente e drammatico: l'assistenza legale, l'assistenza economica, ad esempio. Ma anche, la importantissima creazione di rapporti costanti con i media.




L'attivismo legale ed economico, hai l'impressione che sia una enorme lacuna italiana: sembra non esistere da noi, una lobby attivista animalista in questo senso - anche se tutti quelli che additano gli animalisti, sostengono il contrario! :-) (magari, avessero ragione). In Italia, ti pare, non viene nemmeno concepito o teorizzato un volontariato economico - legale - lobbistico o corporativo. Eppure, lobby non una parolaccia, né attira necessariamente individui loschi e nascosti nell'ombra, quelli che si organizzano in gruppi lobbistici.

Dalle immagini, hai visto numerosi giovani, tutti motivati. Il loro comportamento: silenzioso, concentrato, pietoso verso le vittime, preciso nella documentazione, ligio nell'abbigliamento  -che diventa bandiera e segnale di condivisione- per trasmettere un messaggio. Una somma di individui che è più grande  di tutti loro messi insieme -perché tutti loro hanno lasciato la voglia di apparire fuori dalla facility zootecnica, hanno compreso che non occorreva primeggiare individualmente, ma essere uniti come squadra.



Credi che ciò sia il primo requisito utile per scansare i pericoli che pesano sulla attività e la danneggiano: le insidie del protagonismo, del personalismo, delle invidie personali, della eterna divisione. Non solo: questo lavoro di gruppo, è la base utile per puntare gli sguardi al traguardo saliente, che si raggiunge a tappe, come conseguenza di azioni mirate e pragmatiche, che hanno bisogno di concertare una pluralità di 'capacità' diverse ma che si sostengono a vicenda e si alternano quando occorre.

Nessun arrembaggio, ché porta solo allo spreco: di persone, di tempo, di risorse, di credibilità, di sostegni dal mondo esterno e reale.
Invece organizzazione, lungimiranza, pianificazione e scelta degli obiettivi.






tantissime altre foto dall'Australia, QUI



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