guardate bene che cosa regge in mano Giulia, perché non è solo un dettaglio... |
Intanto, è dicembre.
Che poi, è vero che Natale è tutto consumismo Vero è! Non è solo una frase retorica: con la inculcata frenesia dello spendere, i mall-centri commerciali se la sono ingoiato il significato di ricorrenza, insieme con gli alberi illuminati, le mangiatoie, le stalle, le stelle comete, i fuochi precristiani i chi-più-ne-ha-più-ne-metta, e tutto quanto vi venga in mente di festoso, festivo, ricorrente, sacro, sciamanico, astronomico, Yule, o il Solstizio.
Che poi, è vero che il 31 dicembre (conosciuto anche come San Silvestro) è una convenzione 'inventata', per vendere viaggi e cenoni e concerti. Vero è! Non è solo una frase al sapor di disincanto: con la smania forsennata dell'esserci, dell'evento, del vivere al centro dello show, gli stadi, i palchi in piazza, le piste da sci, hanno travolto ogni sensazione di passaggio, di bilancio, di giro di boa, di attesa, di veglia da fare insieme a qualcuno che è importante o che ci è vicino.
Tutto vero, ma un po', specialmente per chi attraversa da solo queste feste, il brillìo infantilmente magico di una occasione che può essere rivestita di qualche senso e significato, sia pure 'solo' quello della consapevolezza di essere qui, di essere vivi, inizia ad ammiccare, brillando a metà allegro, a metà malinconico, a metà leggero, a metà pesante.
Tutto questo, tu, infatti, lo senti molto presente: tutti gli aspetti, sia 'belli', sia 'brutti' che hai raccontato, rimescolandoli tutti insieme qui sopra.
Perciò, ecco che è dicembre. Il mese che per te ha il colore blu brillante di una tersa notte di luna piena dopo la neve.
E dicembre, significa libri.
E dicembre, significa libri.
I libri, tu li prendi come compagnia già per tutto l'anno. Undici mesi di letture. Il dodicesimo mese, da un po' di tempo a questa parte (o anche forse solo da questo anno, da questo momento - ma che importanza ha?!) pensi che potrebbe essere significativo abitarlo di letture di libri un po' a modo loro. Stai pensando, in particolar modo, ai libri cosiddetti 'per bambini'. Che hanno, in effetti, una loro tipicità, loro codici, stili peculiari, segnali specifici e - soprattutto - propri esclusivi aspetti grafici. Disegni e colori, insieme con caratteri grandi e fantasiosi, sono quasi un marchio distintivo. Le storie, quelle fatte bene, sono spesso incantevoli, commoventi, entusiasmanti, sorprendenti. Storie che offrono punti di vista in un modo speciale e un pochino spostato rispetto alla prospettiva adulta. Questo,per lo meno, quando il libro è ben pensato e ben riuscito nella realizzazione. Senza moralismi. Ma con idee. E sfide, magari, anche. Perché no?
Scritto che hai questi tuoi pensieri, adesso ti tocca dirne il motivo.
Che è che forse parlerai spesso e volentieri di questi libri, in questo mese. Non che tu non parli di libri anche il resto dell'anno - compresi i libri-per-bambini - ma adesso, che è - dicevi - dicembre, le occasioni saranno, con buona fortuna, di più. E speri che queste occasioni mostreranno, presentandoli, quali sono i libri per bambini che per te son ben riusciti e che vale la pena di leggere - anche da adulti: a te, infatti, leggere i libri-per-bambini, dà un gran godimento. Perciò, forse, sembrano libri per bambini, ma anche gli adulti-ini non dovrebbero lasciarseli sfuggire.
Altrimenti, il rischio serio che corrono, è quello diventare adulti come quelli che popolano le giornate di Giulia, la bambina protagonista di 'Entriamo'. (No, il punto interrogativo non c'è: questa è una affermazione, fatta da Giulia e... da un complice che prima la osserva e poi arriva per aiutarla).
Adulti come?
Entriamo dove?
Complice Chi?
Giulia è una bambina che sorprendiamo nel bel mezzo di una sua giornata, mentre chiede di essere portata in libreria.
Bambina 'strana', Giulia, ché chiede questa cosa inusuale proprio a tutti quelli che conosce: la mamma, la nonna, lo zio, il papà e non solo. Ma nessuno di loro sembra provare interesse, né tanto meno soddisfazione, per questa strana richiesta, manifestazione di un desiderio tutto sommato molto infantile, molto bambino: quello di sentire storie raccontate. Giulia vorrebbe stare in un angolo - di una stanza, di un giardino, di un parco, di un bosco, di una spiaggia, di una città; chissà - a sentire il peso paginoso del libro, ad annoiarsi insieme con questo libro, a sgranare gli occhi aperti davanti ai miraggi della immaginazione, che spalancano milioni di possibili "... e se", e poi domande, e poi pensieri.
In un crescendo di consapevolezza destinato a portarci a stare a disagio in questa civiltà affollata di consumi, di scadenze, di impegni, invasa da agende, tabelle, scansioni: muraglie altissime fatte di obblighi, doveri, impegni, programmi, erette per non far più entrare i dubbi, la noia, i sensi, diresti i corpi con le loro sensazioni e i loro tempi e ritmi, diversissimi da quelli delle macchine consumanti.
Il desiderio di Giulia sembra destinato a rimanere inascoltato - prima o poi avvizzirà. Invece, c'è un complice, un alleato, proprio dentro casa. Qualcuno che vive come vorrebbe vivere Giulia, secondo i propri ritmi, i propri tempi e che, tutto sommato, ci prova, tutti i giorni della sua vita - e pazienza se non sempre ha successo.
A volte fallisce; a volte ci riesce, come questa volta: quando Giulia e lui, entreranno finalmente in libreria. Luogo da vedere per lei, lugoo da annusare per lui; luogo da leggere, per tutti e due.
Perché hai parlato di questo libro? Perché lo hai scoperto per caso, quando, sempre per caso, hai incontrato alcune delle persone che lo hanno ideato, mentre eri affaccendato proprio a fare una di quelle cose che a Giulia vengono imposte dall'esterno; e proprio mentre te ne sei preso una pausa e hai ascoltato la tua curiosità.
Così, in biblioteca, hai rivisto Antonio Ferrara, poeta, disegnatore, raccontatore, affabulatore, bambinologo e lui ti ha trascinato a vedere la presentazione che di lì a pochi minuti avrebbe fatto proprio di questo libro, davanti a un bel po' di bambine e bambini.
Ti sei divertito, e hai deciso di prendere il libro - ancor di più quando hai scoperto chi è il complice alleato di Giulia, individuo di una specie che tu ami e che hai imparato a rispettare, ascoltare, stimare, mentre cerchi di conoscerne gli appartenenti e di dialogarci.
La storia di Stefania Lanari, quindi è proprio bella e ti è piacuta tanto, anche di più, grazie al guizzo finale: che ti ha sorpreso perché, mentre ascoltavi la narrazione, hai avuto proprio il pensiero di dire a Giulia di chiedere aiuto a lui.
Ecco perché - l'unico appunto che muovi - tu avresti aggiunto in quarta di copertina una dedica anche a lui, il complice empatico e amico di Giulia (e a tutti i suoi compagni di specie, che hanno sempre la pazienza e l'intelligenza di guardarci, ascoltarci, capirci e coinvolgerci). Per altro, la sua faccia appare bella bella proprio in quarta di copertina, Antonio Ferrara ha colto tutta la sua libera, collaborativa, schietta intelligenza.
ENTRIAMO
Stefania Lanari
Antonio Ferrara
Fulmino Editore, Associazione Ludoteca delle Parole, Rimini
Complice Chi?
Giulia è una bambina che sorprendiamo nel bel mezzo di una sua giornata, mentre chiede di essere portata in libreria.
Bambina 'strana', Giulia, ché chiede questa cosa inusuale proprio a tutti quelli che conosce: la mamma, la nonna, lo zio, il papà e non solo. Ma nessuno di loro sembra provare interesse, né tanto meno soddisfazione, per questa strana richiesta, manifestazione di un desiderio tutto sommato molto infantile, molto bambino: quello di sentire storie raccontate. Giulia vorrebbe stare in un angolo - di una stanza, di un giardino, di un parco, di un bosco, di una spiaggia, di una città; chissà - a sentire il peso paginoso del libro, ad annoiarsi insieme con questo libro, a sgranare gli occhi aperti davanti ai miraggi della immaginazione, che spalancano milioni di possibili "... e se", e poi domande, e poi pensieri.
In un crescendo di consapevolezza destinato a portarci a stare a disagio in questa civiltà affollata di consumi, di scadenze, di impegni, invasa da agende, tabelle, scansioni: muraglie altissime fatte di obblighi, doveri, impegni, programmi, erette per non far più entrare i dubbi, la noia, i sensi, diresti i corpi con le loro sensazioni e i loro tempi e ritmi, diversissimi da quelli delle macchine consumanti.
Il desiderio di Giulia sembra destinato a rimanere inascoltato - prima o poi avvizzirà. Invece, c'è un complice, un alleato, proprio dentro casa. Qualcuno che vive come vorrebbe vivere Giulia, secondo i propri ritmi, i propri tempi e che, tutto sommato, ci prova, tutti i giorni della sua vita - e pazienza se non sempre ha successo.
A volte fallisce; a volte ci riesce, come questa volta: quando Giulia e lui, entreranno finalmente in libreria. Luogo da vedere per lei, lugoo da annusare per lui; luogo da leggere, per tutti e due.
Perché hai parlato di questo libro? Perché lo hai scoperto per caso, quando, sempre per caso, hai incontrato alcune delle persone che lo hanno ideato, mentre eri affaccendato proprio a fare una di quelle cose che a Giulia vengono imposte dall'esterno; e proprio mentre te ne sei preso una pausa e hai ascoltato la tua curiosità.
Così, in biblioteca, hai rivisto Antonio Ferrara, poeta, disegnatore, raccontatore, affabulatore, bambinologo e lui ti ha trascinato a vedere la presentazione che di lì a pochi minuti avrebbe fatto proprio di questo libro, davanti a un bel po' di bambine e bambini.
Ti sei divertito, e hai deciso di prendere il libro - ancor di più quando hai scoperto chi è il complice alleato di Giulia, individuo di una specie che tu ami e che hai imparato a rispettare, ascoltare, stimare, mentre cerchi di conoscerne gli appartenenti e di dialogarci.
La storia di Stefania Lanari, quindi è proprio bella e ti è piacuta tanto, anche di più, grazie al guizzo finale: che ti ha sorpreso perché, mentre ascoltavi la narrazione, hai avuto proprio il pensiero di dire a Giulia di chiedere aiuto a lui.
Ecco perché - l'unico appunto che muovi - tu avresti aggiunto in quarta di copertina una dedica anche a lui, il complice empatico e amico di Giulia (e a tutti i suoi compagni di specie, che hanno sempre la pazienza e l'intelligenza di guardarci, ascoltarci, capirci e coinvolgerci). Per altro, la sua faccia appare bella bella proprio in quarta di copertina, Antonio Ferrara ha colto tutta la sua libera, collaborativa, schietta intelligenza.
ENTRIAMO
Stefania Lanari
Antonio Ferrara
Fulmino Editore, Associazione Ludoteca delle Parole, Rimini
per fortuna, Gottardo! |
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(EDIT 2 2018: qualsiasi messaggio che contenga pubblcità, promozioni, contenuti promozionali di carattere commerciale o finanziario, di qualsiasi tipo e genere, verrà immediatamente e automaticamente cancellato e gettato nel cestino dell'oblio. promoter avvisato...)
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