Che fare? Il vegano invece non deve smettere di essere aperto nei confronti dell'altro, altranimale o umanimale. Non deve abbandonare l'etica, né la politica.
IN BOCCA AL LUPO!
L'armamentario delle spiegazioni che vengono da altre fonti riportate, appaiono invece molto di più come il riflesso di una chiusura oppositiva, di una esclusione: ci raccontano di realtà diverse - anche se a ben pensarci non così tanto, purtroppo (si pensi a Daniza, alle campagne di disinfestazione di nutrie, cinghiali, lupi, ricorrenti in varie Regioni italiane) - fatte di ostilità immediata nei confronti di qualsiasi altro animale.
Per prima cosa, occorre sapere che il significato scaramantico è comune a tutte le spiegazioni.
Una prima interpretazione vuole che la frase derivi dal linguaggio di pastori e allevatori per i quali il lupo era temuto più di tutti gli altri animali a causa della sua voracità per il bestiame del quale essi si occupavano.
Un'altra spiegazione, invece, deriva dai cacciatori che sopprimevano i lupi poiché ritenuti pericolosi per gli umani. In questo caso dire "in bocca al lupo" significava augurare "buona caccia".
Sempre riguardante la caccia sarebbe la spiegazione dell'espressione secondo la quale chi andava a cacciare il lupo doveva avvicinarsi e quindi metaforicamente "mettersi nella bocca del lupo". A questo augurio avrebbe senso rispondere "crepi il lupo" poiché per affrontarlo ci voleva molto coraggio e fortuna.
Altri ancora pensano che il detto derivi dal greco per assonanza ovvero: "prendi la retta via" e rispondere "la prenderò".
Un'ennesima interpretazione prende spunto dalla storia dell'origine di Roma: Romolo e Remo vennero salvati dalla lupa. Così, se qualcuno rivolge l'espressione all'altro, si augura fortuna. Anche se in questo caso la risposta "crepi" o "crepi il lupo" non avrebbe senso poiché l'animale sarebbe considerato "la salvezza".
Una spiegazione del termine ci è data, invece, dalla navigazione dove "la bocca del lupo" era la "lavagna" sulla quale si registravano i nomi degli uomini e delle merci portate a casa e quindi l'espressione avrebbe avuto il senso di una "buona navigazione".
L'Accademia della Crusca, parla di paure ataviche, di allegorie medievali del lupo, creatura malvagia, falsa, crudele - un ennesimo esempio della antropomorfizzazione simbolica in negativo operata a danno degli animali. In controluce, si intravede la funzione apotropaica della formula, poiché mettersi in bocca al lupo equivale a mettersi nel potere del "nimico" e dunque l'augurio diventa antifrastico, perché si spera in realtà il contrario di quel che viene apparentemente augurato. Così è, se vi piace.
Con tutte queste bocche, però, a me viene in mente - per associazione libera - la locuzione quasi intraducibile “Il faut bien manger” del filosofo Jacques Derrida.
La si traduce di solito in due modi contemporaneamente: "bisogna pur mangiare" e "bisogna ben mangiare". Il doppio senso, questo inafferrabile 'lost in traslation", rinvia al motivo etico fondamentale dell'ospitalità dell'Altro, tanto esaminata da Derrida.
Venire divorati dal lupo nel senso di venirne ospitati, accolti?
Potrebbe essere quel che è accaduto quando il lupo e l'uomo si incontrarono e dalla loro unione nacque quel vivente che noi oggi conosciamo come il cane?
Il lupo ha divorato l'umano attraverso il cibo dell'umano: ha riconosciuto l'umano, lo ha riconosciuto come compagno suo pari, ha deciso di unire il proprio percorso di vita a quello dell'uomo?
Questi, sono solo pensieri in libertà, libere concatenazioni di suggestioni, un pretesto per l'augurio scaramantico mentre si approssima il cambio simbolico dell'anno.
Nel 2015, in bocca al lupo.
(si risponde: "Viva il lupo": ossia, "(ev)viva il lupo", ma anche "lunga vita al lupo".
Hai soddisfatto una mia, per così dire, risposta. Non domanda, ma la risposta. Di solito al "in bocca al lupo" mi veniva spontaneo rispondere "crepi il cacciatore", il che non mi piaceva molto... far "crepare" qualcuno. Ecco, "lunga vita al lupo" mi pare proprio una risposta "felice"... adesso posso finalmente rispondere e tranquillamente augurarlo. In bocca al lupo!
RispondiEliminaah ah, ma che bello il tuo commento! questa esigenza 'al contrario', , a ritroso, a rebours, non l'avevo proprio immaginata, e quindi sono felice du averti risolto il problema e tolto il dubbio :) .viva il lupo!
RispondiEliminaOttimo post, complimenti! Oserei dire che è un post filosofico: perchè si chiede, con curiosa intelligenza, il perchè delle cose, compresi i modi di dire. Auguri di un sereno e gioioso 2015.
RispondiEliminaho letto l'asina
RispondiEliminae ho scritto questo: https://danielebarbieri.wordpress.com/2014/12/31/nostra-sorella-sandra/
ciao
ciao francesco, ora metto il blog di daniele barbieri nella mia vblog roll :)
Eliminaritorno solo ora sul blog dopo una settimana di silenzio, trascorsa lontano dal computer e vicino alle cose reali della vita.
RispondiElimina@ mari, ti ringrazio tanto per il tuo commento. filosofico, forse, è persin troppo, anche se non nego che le letture filosofiche ultimamente sono tra le mie preferite; sia quelle segnatamente antispecise, che quelle più generiche, divulgative. Perciò, se cominciano a influenzare i miei ragionamenti, ne sono felice e soddisfatto! Auguri anche a te, di un sereno e gioioso nuovo anno 2015. IN BOCCA AL LUPO!
@ francesco 2, grazie per il post. forse per l'ora (sono le tre), noin comprendo bene tutti i riferimenti di cui parli, e ti chiedo scusa per questo. L'asina è per caso il titolo del libro di enzo bianchi?
ho aperto il link che mi hai scritto , grazie per avermelo segnalato. lo leggerò con calma maggiore!
ciao