mercoledì 5 marzo 2014

Oscar tra le nuvole

Oscar in Toscana nel aprile 2012, alle prese con le tartarughe.  (Oscar vola sul Ponte il 7 marzo 2013)




Lo spensierato
Dinoccolare zampe
Naso per naso


Con che passione
Dinoccolare zampe
Naso su naso


il ricordo di
una passeggiata mai
avuta al fiume


avuta sul fiume
una passeggiata mai
il ricordo di


refolo caro
m'accarezza orecchio
e poi non c'è più
 
Appassionato
dinoccolare zampe
naso con naso

Un anno passa e se ne va, e quando lo ripensi, ti riporta i ricordi dei momenti vissuti. Un anno fa, Oscar,  dolcissimo tenero spaesato vecchino, volavi sul Ponte. Hai vissuto insieme a me esattamente un anno e tre mesi, ma ti avevo conosciuto già nel luglio 2011, quando, anziano, eri stato finalmente portato via dal garage dove il tuo ex padrone ti deteneva da anni. 2012, dunque, l'anno di Oscar. Tu mi manchi ancora: mi mancano i tuoi grandissimi occhi un poco velati, il tuo trotterellare intrepido e svagato tra l'erba alta, il tuo bere avventuroso e selvaggio dalle pozzanghere o dai canali, il tuo acciambellarti vicinissimo alle 'tue' due cagnoline, per offrire e ricevere calore,  il tuo socchiudere gli occhi sotto le coperte mentre ti accarezzavo - e di questo gesto mi sembravi allo stesso tempo grato e sorpreso.  Mi manca il tuo alzarti dal letto per venire a cercarmi davanti al computer, assicurarti che io fossi sempre lì, per poi tornare più tranquillo a nanna insieme a Stella e Lisa: il mondo aveva finalmente preso forma e stabilità, e la notte e il buio erano finalmente popolati da presenze buone. A volte penso che sarebbe meraviglioso poter scoprire com'eri da giovane: cioè, il com'era di un cane anziano che vive con noi l'autunno o forse già l'inverno della sua vita. La delizia delicata dei tuoi atteggiamenti raccontava molto delle tue esperienze - e se ci si permette il tempo che occorre per osservarsi, queste vengono comunque a galla; ma chissà quando è comparso quel modo personalissimo di guardare, con la testa che fa quella piega così particolare...Queste sono le considerazioni degli umani, fatte così, a girar su se stesse, Oscar!
Ricordo il passeggio sulle mura di Lucca, dove ti sei rotolato trionfante in una puzzolentissima cacca; ricordo come abbaiavi ai cuccioli e poi traballavi; ricordo le tue orecchie attentissime quando - sempre in Toscana - scopristi l'esistenza delle tartarughe, dalle quali ti tenevi alla larga con prudenza, ma che osservavi con curiosità. Ricordo i primi tempi, quando girellavi in compagnia del tuo naso al parco, poi non mi trovavi e correvi alla rete ad abbaiare a intervalli, per chiamarmi, senza accorgerti che ero sempre con te, che non mi ero allontanato. I ricordi potrebbero andare avanti ancora tantissmo: per esempio, ecco che mi ricordo le gite, due, o forse tre, brevi, sul Lago Maggiore: adoravi l'acqua, e su una spiaggetta corresti giocoso verso l'acqua, entravi sempre fino alle ginocchia e mai oltre, e poi bevevi. Che sapore aveva l'acqua del lago? Poi, corresti tutto scomposto verso di noi, felice di vivere, felice di sentirti finalmente sicuro. Quel giorno, mancava molto meno di un mese alla tua Partenza, ma né tu né io lo sapevamo.



Oscar, a volte eri leggermente 'tra le nuvole', un poco svagato e brontolone verso gli altri cani; vivevi così ogni secondo della tua nuova vita. Non stavi a recriminare per il tuo passato di prigionia, non ti autocommiseravi, ma accoglievi con generosa ilarità tutte le cose nuove che la sorte ti aveva regalato: la famiglia, l'amore, la cura. Vivevi in pieno, ti tuffavi nell'acqua dei torrentelli per bere e rinfrescarti, oppure dormivi sdraiato naso contro naso, insieme alle tue due anziane amiche - una volta per ciascuna. Forse eri diventato freddoloso, così adoravi quando giocavo a farti su tutto intero in una copertina morbida: ci stavi rannicchiato a russare per ore, forse notti o pomeriggi interi! 

Sapevi che il tempo del rimpianto e del lamento sarebbe stato tempo sprecato, che era preferibile trascorrere le ore e i giorni assaporando ogni istante di occasione di vita. 


Che fortuna incontrarti e viverti, Oscar caro! Non poche volte i ricordi e le immagini di te mi hanno sorpreso nei momenti più inattesi, in questo anno. Ti ho promesso una cosa: " Che il dolore trascolori in nostalgia, che l'assenza ritorni presenza, in nuovi giorni, da vivere in nuovi modi, secondo una direzione che il cuore mi urge per ricordarti sempre, e che sto tentando anche nei gesti di tutti i giorni. Ogni giorno un po' di più".

14 commenti:

  1. Che dire...commossa. Quello che hai descritto Giovanni, l'ho vissuto in prima persona. "Ti ho promesso una cosa...Che il dolore trascolori in nostalgia, che l'assenza ritorni presenza, in nuovi giorni, da vivere in nuovi modi, secondo una direzione che il cuore mi urge per ricordarti sempre, e che sto tentando anche nei gesti di tutti i giorni. Ogni giorno un po' di più". E' ciò che accadrà, il dolore si trasformerà in Forza, l'assenza tornerà presenza e il legame d'Amore che unisce le due Anime darà un nuovo impulso ai gesti di tutti i giorni. Energia positiva...ogni giorno di più...

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    1. Grazie Stefania, è proprio così: si arriva a ricordare col sorriso tutte le gesta dell'amico che ci ha preceduto in un altro cammino. Mi piace pensare che Oscar mi abbia ridato il coraggio di sognare a colori, come mi disse una cara amica: sogni frequentati da tanti cani e non solo, naturalmente ::-)

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  2. Che bella questa tua commemorazione di Oscar.

    È vero, loro ci insegnano a non rimpiangere il passato (che non torna e non può più essere cambiato), ma a vivere il presente senza perderci nulla di esso.

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    1. Anche perché I ricordi popolano persino i momenti presenti. Adesso sembro così saggio a dire queste cose - o forse no. Però,quanto grande dolore. A volte pensano che Loro vivono con pienezza cose che gli uomini hanno bisogno di filosofia e ascesi per ritrovare e ricordare. -)

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  3. Grazie...io un dolore tanto forte come quando è mancato il mio micio Filippo due mesi e mezzo fa...non l'avevo mai provato e sto cercando, in qualche modo, di elaborarlo, ma non mi riesce ancora molto bene, ci vorrà tempo, comunque grazie hai scritto una cosa bellissima...

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    1. Cara de spin.... mi dispiace molto per il tuo micio Filippo, quant'è fresco questo lutto. Prenditi tempo per elaborarlo e non avere paura di piangere e di soffrire.

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  4. Il ricordo e la commemorazione, la memoria, sono un'altra cosa che viene tolta - attraverso noi, attraverso gli umani che li hanno amati, imponendo loro una sanzione sociale - agli altri animali. Il rendere evidente la loro individualità, - anche attraverso il dolore per la loro scomparsa - è destabilizzante per una cultura, una società, una civiltà, che si fonda sul loro totale e perenne disconoscimento e sottrazione di dignità. Spetta a noi, una volta di più, ridare a loro quel che da altri umani è stato rubato: la nostra dignità addolorata è dunque in questo caso la nostra forma di rivendicazione. Anche il lutto e il dolore, possono diventare efficaci strumenti per suscitare l'immaginazione di una realtà-diversa-da-quella-che-viviamo e che desideriamo vedere trasformata.

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  5. Hai fatto vivere Oscar in mezzo a tutti noi: dolcissimo lui nel suo essere così svagato e attentissimo tu a cogliere tutto quello che tante volte non cogliamo. Un abbraccio a tutti e due, da questo mondo che insieme alla bellezza porta sempre così tanta melanconia.

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    1. Oscar è - era -un po' bambino, per tutto quello che faceva e per come lo faceva :-) e così, ha mantenuto bambino anche me :-)

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  6. l'ho trovata questa sera (10 marzo) su face book, e mi fa piacere inserirla qui, a mo' di commento:

    Quando me ne andrò, lasciami andare, ho molte cose da vedere e da fare.
    Non legarmi a te con le lacrime, sii felice dei lunghi anni vissuti insieme.
    Pensa soltanto a quanta felicità mi hai dato, e a quanta io ne ho data a te.
    Ma quando sarà il momento che io parta da solo, rattristati per un po', se proprio devi.
    Poi lascia che la tua pena sia confortata dalla speranza, resteremo separati solo per poco tempo.
    Benedici i ricordi che sono nel tuo cuore, non sarò lontano da te e la vita continua.
    Perciò se avrai bisogno di me, chiamami ed io verrò.
    Anche se non potrai vedermi o toccarmi, io sarò vicino a te.
    E se ascolterai con il tuo cuore, mi sentirai; sentirai intorno a te
    tutto il mio amore dolce e luminoso.
    E quando anche tu verrai dove io sono, ti accoglierò con un sorriso e ti dirò:
    "Benvenuto a casa".

    Quando me ne andrò
    [Autore Ignoto]

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  7. Do not stand at my grave and weep.
    I am not there, I do not sleep.
    I am a thousand winds that blow,
    I am the diamond glints on snow.
    I am the sunlight on ripened grain,
    I am the gentle autumn's rain.
    When you awaken in the morning's hush,
    I am the swift uplifting rush
    of quiet birds in circled flight.
    I am the stars that shine at night.
    Do not stand at my grave and cry,
    I am not there, I did not die...
    (Poem by Mary Frye)
    Un abbraccio (in ritardo)
    Monica

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  8. Monica, grazie: è molto bella questa Poesia,. Sono andato a leggere la vita di Mary Elizabeth Frye, e ho scoperto che la scrisse quasi per caso!

    http://en.wikipedia.org/wiki/Mary_Elizabeth_Frye

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  9. grazie Sara :-) il suo viso è davvero un mondo. benvenuta e torna a trovarci :-)

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