Fonte: http://altretracce.com/unopiuunougualeinfinito/ |
Questa è stata una intervista molto rapida - e molto bella - da immaginare, preparare e infine raccogliere. Con grande soddisfazione. Le risposte di Valentina Maselli sono così belle che, mentre le leggevo, mi è venuta l'idea di tentare un modo diverso di presentare l'intervista... cioè, tralasciando di scrivere le domande! Che in questo modo rimangono solanto nella mente di Valentina e mia, per poi lasciare - così mi piace immaginare - lo spazio - in parte - anche alle domande interiori di Valentina mentre risponde alle mie. Perciò, questa volta mi metto più che mai sullo sfondo - o ancora meglio, visto il contesto, in fondo al teatro, in platea, ad assistere al racconto di Valentina e del suo mondo, il Teatro.
Da
bambina volevo fare la ballerina. Poi è successo che un ortopedico
mi vietò la danza per via di una presunta scoliosi che di fatto non
ho mai avuto. Successe così che non potendo frequentare scuole di
danza giocavo a “fare la ballerina” e scoprì un gusto tutto
particolare nell’inventarsi mondi (cosa che fanno costantemente i
bambini) e nel “fare finta che”. Così è venuto tutto in maniera
molto naturale, recitavo senza saperlo. Spesso creavo piccoli
spettacolini per la famiglia e quando alle superiori ci fu la
possibilità di frequentare un corso di teatro mi ci buttai a
capofitto. Dalla prima lezione sapevo che avrei voluto far l’attrice.
E poi ho continuato gli studi di recitazione seguendo strade
canoniche e non. La regia è venuta col tempo, quando ho capito che
mi interessava di più dare voce e corpo ad un mio immaginario che
non prestarmi a quello altrui.
AltreTracce nasce nel 2011 quando la necessità di cui sopra si è fatta
prepotente. Avevo bisogno di uno “spazio” che fosse mio e nel
quale potessi liberare l’immaginazione. In quest’avventura si
sono imbarcati con me Luigi Caramia, organizzatore teatrale e della
mia mente confusionaria (supporto senza il quale questa compagnia non
vivrebbe un secondo) e Daniele Vigor Bianchi in arte Dj Vigor, che si
è sempre occupato della parte musicale dei miei spettacoli. La
musica è fondamentale nelle mie regie, è parte integrante della
drammaturgia e non solo commento all’azione o di atmosfera. Ho
scoperto che un dj, e in particolare Vigor, può fare molto in questo
senso. Il nome sta ad indicare la voglia di percorrere percorsi
altri, alternativi e, se possibile, di lasciare una traccia.
Teatro
sperimentale è una definizione sulla quale mi interrogo
continuamente. Se devo dirla tutta non vuol dire molto. Il teatro è
sempre sperimentale, è sempre di ricerca. È sempre un’indagine,
una sperimentazione appunto, di qualcosa di nuovo, quanto meno per
gli individui che la mettono in atto. Abbiamo deciso di accostare
questa parolina “sperimentazione” a “compagnia teatrale”
perché purtroppo oggi c’è ancora un equivoco intorno al teatro.
Poca gente ci va e noi crediamo molto sia dovuto ad un immaginario
falsato dello stesso. Ancora si pensa al teatro come ad una cosa
noiosa, con signori declamanti con un teschio in mano. Ma molto è
successo e, come tutte le forme d’arte, anche il teatro si è
evoluto, è contemporaneo.
Un momento dello spettacolo"L'uomo è un'occasione mancata - bisogna recuperarla in giornata" |
Ne
“l’uomo è un’occasione mancata – bisogna recuperarla in
giornata” (questo il titolo per esteso) affronto uno dei temi a me
più cari, ossia il sogno. Il sogno inteso sia come quell’esperienza
che la nostra mente (e il nostro corpo?) fanno di notte che quello da
raggiungere nella vita, quello ad occhi aperti. Il protagonista è un
uomo che non si è dato di diventare ciò che voleva da bambino, che
non ci ha neppure provato, e che nella gabbia della quotidianità a
poco a poco muore, perdendo speranza e fiducia. Vive un giorno dopo
l’altro sempre nello stesso modo, in maniera sempre più frenetica.
L’unico spazio di fuga è il sogno notturno dove incontra un
angelo. Angelo che di fatto gli sta accanto anche nel giorno, ma che
lui non è in grado di vedere. Nei sogni i due si incontrano e si
innamorano e per amore l’angelo decide di “cadere”, di farsi
umano. Si tratta di una scelta. La scelta implica sempre una perdita.
È una perdita per entrambi.
Un momento dello spettacolo "L'uomo è un'occasione mancata - bisogna recuperarla in giornata" |
Nello spettacolo non si dirà se i due
si incontreranno o meno, ma quello che possiamo vedere negli ultimi
minuti è come il loro incontro abbia cambiato entrambi, portandoli a
scoprire o a ri-scoprire la vita e la sua bellezza.
Un momento dello spettacolo "Montedidio" |
Montedidio
è stato un viaggio bellissimo. Le parole di Erri De Luca hanno un
fortissimo potere evocativo. Ed è esattamente quello di cui ha
bisogno il teatro. La riduzione teatrale è stata tutt’altro che
semplice, i temi trattati sono molto forti e difficili da rendere
sulla scena. È un testo che parla di crescita, di separazione, di
metamorfosi . Ma è stata una sfida interessante, ci siamo fatti
trasportare dalle immagini e abbiamo scoperto possibilità che non
sospettavamo.
"Come bambini" |
1+1=infinito sicuramente trova un collegamento in "...come bambini", l'altro progetto di Altre Tracce che chiede al pubblico di diventare in qualche modo autore dello spettacolo. In questo senso possiamo parlare di drammaturgia popolare. In "...come bambini", che ha appena concluso la terza edizione, chiediamo agli adulti (non ai bambini!) di tornare un po' indietro nel tempo, a quando credevano in Babbo Natale e pensavano che tutto fosse possibile.
"Come bambini" |
Chiediamo di provare a ritrovare quell'antica fiducia e di scrivergli una lettera e, in qualche modo, ricontattare i loro sogni e desideri. Siamo stati destinatari di centinaia di lettere, ognuna diversa, molte toccanti, spesso molto personali. Abbiamo scoperto che le persone ricercano quella magia di bambini e hanno ancora voglia di sognare nonostante tutto. E' stata un'esperienza così forte in questi tre anni che abbiamo deciso di ripetere l'esperimento.
Un momento dello spettacolo "Come bammbini" |
Questa volta il tema è completamente diverso, ma la formula non cambia. Chiediamo che sia il pubblico ad indicarci la strada della messa in scena, a suggerirci immmagini, suggestioni e temi.
Logo di !1+1=infinito" |
Ho due splendidi cani, che mi hanno cambiata moltissimo nel tempo e che mi hanno mostrato angolature nuove da cui osservare il mondo e le persone, da questa mi esperienza è nata l'idea di affrontare un tema apparentemente così lontano dal teatro. L'incontro con Luca Spennacchio è avvenuto come tutte le cose importanti della vita: per caso. Convinta dal fidanzato, sono andata ad una sua conferenza. Le sue parole mi hanno aperto mondi e prospettive nuove. Per giorni ho riflettuto su quanto ci aveva raccontato durante la conferenza. Per fortuna, nell'era di internet non è troppo difficile contattarsi. Gli raccontai la mia intenzione, semplicemente chiedendogli spunti o materiale. Dopo pochissime ore mi ricontattò dicendomi che era interessato a collaborare. A dirla tutta, è stata un'idea di Luca, venendo a conoscenza del progetto "...come bambini", di rilanciare la sfida per questo progetto.
Siamo molto fiduciosi, non sappiamo ancora dove ci porterà tutto ciò, ma siamo già destinatari di molte lettere e speriamo che molte altre ne arrivino. Sarà un viaggio avventuroso e sorprendente, lo è già.