La parola a Barbara, con la sua gentilezza e la sua forza resistente.L'intervista è il risultato sia di email, che messaggi, che di una lunghissima telefonata.
(Una chiacchierata con Barbara Bacca)
QUANDO E' NATA LA
TRASMISSIONE?
COME E' NATA?
La prima puntata
dell’Urlo Animale è andata in onda a giugno del 2011. Qualche mese prima,
parlando con Michele Calabrese, mio caro amico nonché Direttore di Radio Live
Music, gli chiesi: “Perché non inserite nel vostro palinsesto una trasmissione
che parli seriamente degli animali, dei loro diritti e che informi la gente su
tutte quelle realtà che vengono taciute dai media? È vitale che qualcuno dia
voce a questi innocenti”. Lui mi rispose semplicemente: “Perché non la fai
tu?”.
Così partì la
“cantierizzazione” dell’UrloAnimale.
PERCHE' E' NATA?
COME SI PUO'
ASCOLTARLA?
La conoscenza rende
liberi e la nostra conoscenza può liberare e salvare milioni di creature
innocenti. Viviamo in un mondo che per tutelare gli interessi economici ci ha
indottrinato alla mercificazione e alla brutalizzazione della vita e ha
sistematizzato questa mercificazione rendendocene veicoli perfetti e spesso
inconsapevoli, a causa della nostra superficialità e della nostra scarsa inclinazione
all’approfondimento.
Il rispetto per gli
animali non umani è anzitutto una questione di civiltà e di dignità personale e
in quanto tale deve prescindere dalla simpatia o dall’antipatia per queste
creature. Sento l’esigenza di urlare questa verità sacrosanta e lo faccio ogni
martedì, a modo mio. Per ascoltare L’UrloAnimale è sufficiente collegarsi al
sito www.radiolivemusic.com/radio. In
Calabria e in Basilicata andiamo anche in FM su Radio Antenna Jonica (90 MHz).
La diretta è il martedì alle ore 20,00 mentre la replica viene trasmessa la
domenica, sempre alle 20,00.
QUALI SONO LE LINEE GUIDA CHE HAI PENSATO PER
PREPARARE, IDEARE E CONDURRE LE PUNTATE DELLA TRASMISSIONE?
Sin dall’inizio mi
sono posta come imprescindibile obiettivo l’informazione senza compromessi e
senza complimenti. L’impostazione delle singole puntate è molto flessibile in
quanto varia a seconda degli argomenti specifici. A volte leggo dei testi
scientifici, brani di narrativa, altre volte riferisco episodi di cronaca e/o
ne intervisto i protagonisti. In generale, l’unica regola fissa è denunciare e
dire la verità in modo documentato e verificabile. Questo anche perché sono
consapevole del fatto che il martirio, il maltrattamento e lo sfruttamento
degli animali si crea degli alibi fondati sulla menzogna. Il mio obiettivo è
smascherare queste bugie e mettere in luce la realtà e le miserie morali che
l’hanno prodotta: l’avidità, la perversione, la superficialità…e molti altri
elementi che sono esclusivamente e assolutamente negativi. Quando è possibile
preferisco dare spazio alla viva voce della cronaca e della scienza,
intervistando gli esperti e in generale i protagonisti diretti delle vicende
che tratto.
COME HAI SCOPERTO LA VIVISEZIONE? E OGGI, COME
AFFRONTI QUELLO CHE RAPPRESENTA?
Il mio primo incontro-scontro con la
vivisezione risale alla seconda metà degli anni ’70. Ero ancora bambina ma
essendo molto curiosa leggevo spesso anche la stampa dedicata alla cronaca. Un
giorno mi capitò fra le mani un numero de L’Europeo, settimanale che i miei
genitori acquistavano regolarmente. Sfogliandolo mi imbattei in un articolo
agghiacciante, corredato di fotografie altrettanto spaventose che mostravano
alcuni gatti con degli elettrodi impiantati nel cranio e lo sguardo
terrorizzato. Chiesi a mia madre di spiegarmi le ragioni di quell’orrore. Fu un
giorno drammatico per me. Ricordo ancora che indossavo un paio di pantaloncini
neri con degli scacchi blu e che stetti a lungo a pensare a capo chino,
guardando quegli scacchi e pensando al terrore che avevo letto negli occhi dei
gatti martoriati. Ad oggi nulla è cambiato, salvo l’abilità dei vivisettori di
mistificare la verità. Ora che vi sono maggiori strumenti divulgativi ed una
maggiore consapevolezza da parte di una buona fetta della popolazione, chi
mente deve affinare le proprie tecniche di marketing menzognero, proprio per
tutelare e mascherare i propri interessi.
La vivisezione o
sperimentazione animale indigna da secoli molte menti e molti animi illuminati
ma, ancora oggi, essa regna immobile (nell’immobilismo!), coltivando
sapientemente l’ignoranza attraverso la demagogia. È un esempio del potere e
dell’arroganza del dio denaro, del suo culto abominevole, del carrierismo
accademico fondato sulla menzogna. La lobby vivisezionista è un’associazione a
delinquere che non si lamenta delle accuse documentate che le vengono mosse:
non ne ha la necessità in quanto detiene un potere mediatico ed economico
enorme, di cui i politici – con poche e rare eccezioni - sono dei consapevoli
vassalli. A fronte di ciò, cerco anzitutto di essere un consumatore
responsabile: in quanto vegana, rifiuto sempre e comunque di consumare o
utilizzare prodotti, farmaci, calzature o capi di abbigliamento la cui
realizzazione abbia implicato - a qualsivoglia livello - la sofferenza e in
generale lo sfruttamento di animali. In secondo luogo, sia attraverso la mia
trasmissione, sia nel quotidiano, mi impegno ad informare le persone con cui mi
interfaccio.
Essere attivi anche
in questo senso è fondamentale e credo possa agevolare la capillarità
dell’informazione.
L'ANTIVIVISEZIONISMO
SCIENTIFICO HA SVELATO LA 'NUDITA' DELL'IMPERATRICE', ORMAI NON DOVREBBERO
ESSERCI PIU' ALIBI PER CONTINUARE A SOSTENERE IN MANIERA CREDIBILE LA PRATICA
VIVISETTORIA. INFATI, LE METODOLOGIE CHE IMPIEGANO SISTEMI CHE NON COINVOLGONO
ANIMALI, ESISTOBO, NON SONO NE' POCHI NE' MARGINALI, E SOPRATTUTTO SONO
IMPLEMENTATI E OPERATIVI, A VARI LIVELLI, IN MOLTI PAESI DEL MONDO.
COSA
NE PENSI? COME SI PUO' FARLI CONOSCERE ALLA GENTE NORMALE, DISTRATTA E
FRETTOLOSA?
Il riferimento a
“Imperatrice Nuda” di Hans Ruesch è quanto mai azzeccato. L’Imperatrice, ossia
la vivisezione, è sì nuda ma, come dicevo poc’anzi, non si cura dello sdegno
suscitato dal fatto di essere stata abbondantemente smascherata da anni.
Mantiene una spietata e beffarda arroganza, affidando la propria sopravvivenza
alla menzogna, alimentando l’ignoranza attraverso i propri mastodontici
apparati. Noi antivivisezionisti non possiamo sperare di scalzare la
disinformazione partendo “dall’alto”. La mia convinzione personale è che sia
necessario creare ed espandere un canale diverso. Io credo che un’informazione
efficace debba tener conto di alcuni aspetti fondamentali: il poco senso
critico delle persone, la loro pigrizia e l’abitudinarietà. Nel caso della
vivisezione, la controinformazione si scontra con un gigante mediatico dalle
lunghe mani, sostenuto da finanziamenti e poteri di dimensioni titaniche. Per
questa ragione dobbiamo partire dal basso, coltivando la capillarità e la
pazienza. Dobbiamo anzitutto documentarci, in modo da giustificare e dimostrare
la bontà delle nostre parole. Alla forza mediatica e alle menzogne dei
vivisettori e dei vivisezionisti dobbiamo rispondere con pacatezza, fermezza e
competenza e cercare interlocutori nella nostra cerchia: parlare col vicino,
coi parenti, gli amici.
I PREGIUDIZI, I PENSIERI AMBIVALENTI, LE
NEGAZIONI DELLA REALTA' DELLA VIVISEZIONE, DA PARTE DELLE PERSONE COMUNI, SONO
UN OSTACOLO MOLTO RESISTENTE. QUANTO E COME POSSONO BASTARE LE ESPOSIZIONI DEI
METODI COSIDDETTI ALTERNATIVI, O CRUELTY FREE? L'ALTRA FACCIA DELLA MEDAGLIA,
L'ANTIVIVISEZIONISMO ETICO, CHE USA ARGOMENTI LEGATI ALL'EMPATIA, AL RISPETTO,
CHE TIPO DI EFFICACIA HA SECONDO TE? E COME POTREBBERO LAVORARE INSIEME LE DUE
ARGOMENTAZIONI?
pER ESEMPIO, IO PENSO CHE FINCHE' GLI ANIMALI
VERRANNO CONSIDERATI DAL PENSIERO COMUNE SOLO COME DEGLI OGGETTI, SARA'
COMPLESSO CONVINCERE DELLA VALIDITA' DEI METODI CRUELTY FREE. L'EMPATIA
POTREBBE AIUTARE A CAMBIARE IL MODO DI PENSARE AGLI ANIMALI: NON PIU' OGGETTI,
MA INDIVIDUI DESIDEROSI DI VIVERE LIBERI E SENZA SOFFRIRE?
Nei giorni scorsi la
conduttrice de Le Invasioni Barbariche, Daria Bignardi, ha ospitato in
trasmissione Caterina Simonsen, la ragazza gravemente malata che si è resa
testimonial della campagna pro-test. Nel corso dell'intervista la ragazza ha
fatto delle affermazioni assolutamente imprecise dal punto di vista scientifico
ed ha al contempo rivolto pesanti insulti nei confronti di coloro che si
battono contro la pratica della vivisezione.
La conduttrice, che
con le proprie affermazioni ha palesato a propria volta una grave ignoranza
sull'argomento, non è minimamente intervenuta per contenere gli insulti nei
confronti degli antivivisezionisti.
La salute
dell’essere umano è l’argomento principale con cui i sostenitori della
vivisezione cercano i consensi della popolazione e quindi le donazioni per le
diverse associazioni. Noi dobbiamo scavalcare il disinteresse nei confronti
degli animali e concentrarci sulla confutazione della validità scientifica
della vivisezione. Diversamente daremmo manforte ai discorsi demagogici e
scientificamente insostenibili studiati per fare presa sulla gente. La
compassione è qualcosa che si impara col cuore, non con la mente e quand’anche
la sperimentazione animale fornisse risposte realmente trasponibili sull’uomo
(MA NON E’ E NON POTRA’ MAI ESSERE COSì), eticamente rimarrebbe inammissibile.
Nessuna persona indottrinata si lascerà commuovere semplicemente sapendo che
gli animali sono esseri senzienti. In svariate interviste da lui rilasciate il
dott. Silvio Garattini, Direttore dell'Istituto di Ricerche Farmacologiche
Mario Negri, definisce l'antivivisezionismo sostanzialmente come l'azione
irresponsabile degli animalisti, omettendo totalmente, in dette interviste, di
toccare le ragioni scientifiche di tale posizione. I pro-test e tutto
l’apparato vivisezionista/vivisettore cercano di squalificare
l’antivivisezionismo e di distogliere l’attenzione dalle inconfutabili prove
scientifiche della sua fallacia.
DOCUMENTI COME I DIARI DI MICHELLE ROKKE HANNO
RACCONTATO DALL'INTERNO, CON GRANDE CORAGGIO, LE DINAMICHE QUOTIDIANE NEI
LABORATORI DI VIVISEZIONE. PENSI CHE FARLE CONOSCERE ALLA OPINIONE PUBBLICA
POSSA ESSERE UTILE, EFFICACE? IN CHE MODO? pER ESEMPIO, NELLA
INDIFFERENZA, E SUPERFICIALITA' DEGLI ADDETTI, HO RAVVISATO ATTEGGIAMENTI -
GIA' ANALIZZATI ANCHE DA ANNAMARIA MANZONI - DI CRUDELTA' GRATUITA E NON
FINALIZZATA, COME ACCADE NELLE CARCERI E COME HANNO DIMOSTRATO FAMOSI
ESPERIMENTI DI SOCIOPSICOLOGIA (PER ES. ZIMBARDO). DA QUI AL SADISMO DI LUOGHI
COME GUANTANAMO - CON TUTTO QUEL CHE CI STA IN MEZZO E CHE PASSA PURE PER
L'ITALIA - IL PERCORSO E' ABBASTANZA BEN TRACCIATO ....
Le indagini sotto
copertura sono fondamentali. Ho letto i Diari di Michelle Rokke e credo che mai
avrei avuto la sua forza di sopportare ciò a cui lei ha assistito. Nessuno che
abbia un cuore sensibile può leggere certi testi senza esserne segnato
profondamente. Nulla, neppure la scienza (ma la sperimentazione animale, lo
ribadisco, è una falsa scienza) potrebbe mai giustificare le atrocità che
vengono compiute ogni giorno nei laboratori di vivisezione. La compassione è la dote più elevata che l’animo umano
possa avere, fondamentale per la crescita della civiltà e per il progresso
morale. Il rispetto per la vita e per le sue diverse identità è un
requisito imprescindibile per chi voglia dirsi persona giusta e umana. Come
sempre, l’informazione è fondamentale. Io sono fermamente convinta che certi
testi dovrebbero essere divulgati e inseriti nei programmi didattici delle
scuole. Non dobbiamo infatti pensare unicamente ad arginare e contrastare le
menzogne dei vivisettori e dei vivisezionisti; dobbiamo cercare di formare
degli uomini dall’animo compassionevole e disposti a cercare ed esigere la
verità.
TU DIMOSTRI CORAGGIO E COSTANZA NEL TUO
IMPEGNO, CHE CON BELLISSIMA MODESTIA DEFINISCI 'PICCOLO'.
DOVE
TROVI LA FORZA DI PROSEGUIRE?
PENSO ALLA IMMAGINE DI CUI ABBIAMO PARLATO,
DELLA SCIMMIA OLTRAGGIATA CON UN TATUAGGIO INSULTANTE SULLA FRONTE. MI HANNO
COLPITO LE TUE PAROLE: "E' LA DELICATEZZA CHE VIENE OLTRAGGIATA".
COME
E' POSSIBILE CHE QUESTO ACCADA? E CHE COSI' POCHE PERSONE NE RIMANGANO
INDIGNATE? (I PIU', PREFERISCONO NEGARE, MA INTANTO GIRANO LO SGUARDO
ALTROVE...).
La delicatezza oltraggiata: 'crap' significa 'merda' |
Confermo di ritenere
che il mio contributo sia piccolissimo. La mia trasmissione è un input. Il
contributo più concreto è quello di chi scende in piazza con costanza, portando
la propria voce in mezzo alla gente, cosa che purtroppo, per svariati motivi,
io non sempre posso fare. C’è una grande verità: ognuno di noi ha grandissime
potenzialità per contribuire fattivamente alla lotta contro la vivisezione e
per i diritti degli animali ma lo sfruttamento di tale potenziale si scontra
spesso con un ostacolo, un nemico invisibile quanto potente: il pessimismo.
Personalmente mi scontro ogni giorno con questo nemico. Non so dire se sono
forte; sono senz’altro resistente. “L’Urlo Animale” è la mia ancora di
salvezza, il microfono a cui mi aggrappo per sentirmi meno impotente dinanzi
allo scempio di cui sono vittime i miei fratelli animali. L’essere umano ha un
dovere morale imprescindibile: quello di crescere nel cuore e di imparare a
custodire la vita in ogni creatura. Anche in questo caso torno a sottolineare
il sommo valore della compassione: imparare a guardare il mondo in scala
ridotta, a guardare il minuscolo insetto che sosta per qualche istante sulla
manica della nostra t-shirt prima di riprendere il volo, a interrogarci sui
perché, sui dove e i quando e i come. Come fanno i bambini quando si
interrogano sulla vita. Perché essa è ovunque e cammina e respira ad ogni
altitudine: dentro la terra, sulla terra, nel mare e nel cielo. Se non pone
mente a questo, la nostra esistenza individuale è destinata ad una povertà
estrema e rinuncia all’infinità di meraviglie e di stupore che ci viene donata
gratuitamente ogni giorno nel creato. A testimonianza di ciò porto un semplice
esempio personale: Ella, il mio cane, ha fatto di me una persona migliore. Ogni
giorno nei suoi occhi vedo una dolcezza che insegna, un’istintiva saggezza che
mi parla di un mondo più evoluto a cui lavorare. Dobbiamo lavorarci insieme,
raggiungendo il cuore della gente, perché il muscolo più forte ed importante è
proprio il cuore.