sabato 23 giugno 2018

Ormai ci siamo...lunedì a MIlano



Lunedì 25 luglio 2018, verrà pronunciata la sentenza per la occupazione dello stabulario di Farmacologia della Università Statale di Milano.






"Era il 20 aprile del 2013. 
Quando le attiviste e gli attivisti del Coordinamento Fermare Green Hill, a volto scoperto, compirono un’azione di disobbedienza civile senza precedenti.

"Noi eravamo con loro quel giorno.

Come sempre, fin dagli albori della campagna contro greenhill, che costruimmo insieme, e che portammo avanti, fianco a fianco, azione dopo azione.
Ci piace a volte ripercorrere quei giorni straordinari, passo dopo passo, perché cambiarono, per sempre, la lotta alla vivisezione nel nostro paese.

Sono giorni lontani, che molti non conoscono o hanno dimenticato.

Giorni che portarono all’attenzione di tutti contenuti autenticamente rivoluzionari e modalità di partecipazione, protesta e azione diretta, raramente viste e sperimentate.
Prima e in seguito.
Perché a dispetto del suo dirompente significato non ha fatto scuola quell’azione.
O ne ha fatta troppo poca.
La deriva e le strade prese in seguito dal movimento lo dimostrano ampiamente.
Tristemente.
Mentre dovrebbe ogni giorno insegnare e continuare ad insegnarci qualcosa quell’azione.
Di sostanziale e irrinunciabile.
Dirci chi siamo.
Da dove veniamo e, soprattutto, quale è il mondo che vogliamo.
E quale invece desideriamo cambiare.
Ricordare quei giorni ci commuove.
Ci insegna.
Ci stimola.
A fare sempre meglio.
A fare di più.
A non temere di metterci in gioco.
A decidere di tentare di fare la differenza anche se siamo piccoli.
Pochi.
Soli.

Per questo saremo in aula con i ragazzi, alla lettura della sentenza.

Come le altre volte, sempre al loro fianco.
Perché avremmo potuto essere noi invece che loro in quello stabulario.
Perché pensiamo che ogni giorno ognuno di noi dovrebbe fare quello che loro hanno fatto.
Se non vogliamo soccombere alle gabbie che noi stessi, nostro malgrado, ci portiamo dentro.
E che ci fanno titubare.
Tentennare.
Mancare il coraggio.
Pensare che, tutto sommato, quanto accade sia inesorabile.
E che noi, dopo tutto, non possiamo cambiare nulla.
Dell’orrore immutabile.
Ma non è così.
Prendiamo coraggio. Esponiamoci. Agiamo. Ogni giorno. Restituiamo libertà.

Vi aspettiamo in aula il 25 giugno.

Per dare solidarietà.
Per non abbandonare chi ha rischiato tanto quel giorno.
Anche la propria libertà.
E’ importante.
Se come noi credete che ancora tutto possa accadere.
E soprattutto se sperate con tutti voi stessi che qualcosa possa mutare.
E che il cambiamento sia a portata di mano e inizi oggi.
Ancora e ancora."


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